(Slide progetto deposito costiero; courtesy by Edison)
Il prossimo appuntamento, quello del prossimo 19 dicembre, data in cui il Consiglio di Stato si pronuncerà sul merito della vicenda, continuerà a essere al centro del dibattito politico e giuridico della città di Brindisi
Brindisi. La questione del deposito di GNL di Edison a Costa Morena Est ricorda ‘battaglie sociali’ passate, senza considerare cosa significhi – oggi – una ‘sostenibilità industriale’ in un’ottica di orizzonte della transizione energetica in atto a livello globale ed in particolare in Occidente.
Edison da anni è impegnata a sviluppare in Italia progetti Small Scale GNL per accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile. I progetti, che prevedono una catena logistica integrata di approvvigionamento, trasporto su navi metaniere di piccola taglia, stoccaggio e distribuzione di gas naturale liquefatto, sottolineano il ruolo del Gruppo come protagonista della transizione energetica del Paese e confermano l’impegno nella decarbonizzazione del trasporto pesante su strada e marittimo. Edison ha realizzato in Italia la prima catena logistica integrata dedicata al GNL per il settore dei trasporti.
Coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea, dell’Italia e di organizzazioni mondiali come l’IMO (International Maritime Organization), Edison crede nel ruolo che il GNL e il Bio-GNL possono avere nell’accompagnare il settore verso la mobilità sostenibile. In quest’ottica, il gas naturale liquefatto (GNL) riveste un ruolo chiave.
Dopo l’avvio del deposito costiero di Ravenna, diventato il riferimento in Italia per l’approvvigionamento di GNL nel trasporto stradale, nel corso del 2024, Edison ha rafforzato il suo impegno sul mercato del rifornimento GNL per il segmento marittimo. Il primo rifornimento ship-to-ship di GNL lo si è operato nel porto di Trieste: una prima operazione di bunkeraggio da nave a nave avvenuta nel Mar Adriatico, oltre ad essere la prima eseguita da Edison tramite l’impiego della nave metaniera Ravenna Knutsen, la stessa che approvvigiona anche il deposito costiero di Ravenna.
Il settore marittimo rimane un segmento strategico per la transizione green in quanto presenta un elevato potenziale di abbattimento delle proprie emissioni, a cui il GNL contribuisce essendo oggi la soluzione disponibile più competitiva.
Per consolidare il proprio posizionamento sul mercato, Edison è al lavoro per sviluppare un secondo deposito costiero di GNL nel Sud Italia e dotarsi di una seconda nave per il bunkeragggio. Un progetto ambizioso composto da passi concreti che confermano il ruolo di Edison come protagonista della transizione energetica del Paese e il suo impegno per la mobilità sostenibile in Italia e nel Mar Mediterraneo.
Senza pronuinciare il sito, Edison sicuramente si riferisce anche al deposito costriero di Brindisi.
Sito contestato dal Consorzio ASI e dagli ambientalisti locali.
Si tratta della questione della distanza dai binari: il Consorzio aveva sollevato il tema della distanza minima di 30 metri che dovrebbe intercorrere fra l’impianto e la rete ferroviaria. Ma secondo Edison si tratta di una distanza “non applicabile”, in quanto l’articolo 49 del Dpr 753/1980 richiamato dall’ente, è riferito solo alle “’linee ferroviarie’, ossia i binari di circolazione della rete nazionale e non invece i binari di manovra portuali”.
“Tale conclusione – si legge in una nota Edison – non contestata da ASI in sede di conferenza di servizi, è stata accolta nel Decreto di autorizzazione del deposito (rilasciato dai Ministeri competenti lo scorso 10 agosto 2022)”. La società Edison ribadisce che il progetto prevede il rispetto di una distanza di cinque metri tra il deposito e il raccordo ferroviario.
Edison fa inoltre riferimento al nulla osta di fattibilità rilasciato dal Comitato Tecnico Regionale, che “non ha ritenuto necessario prescrivere, ai fini della sicurezza, il rispetto di distanze superiori a quelle previste nel progetto autorizzato con il decreto del 10 agosto 2022”.
Alla stessa conclusione – ossia l’inapplicabilità del Dpr 753/1980 – è giunta anche l’Autorità di Sistema Portuale del MAM, “cui spetta il compito di vigilare sul rispetto delle norme e delle prescrizioni inerenti al tema delle distanze dal raccordo particolare”.
Anche la lettera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica riferisce che “dopo avere ribadito la strategicità del deposito di Brindisi ai fini degli obiettivi del Quadro strategico nazionale GNL, condivide pienamente le argomentazioni prospettate dall’Autorità, confermando quindi definitivamente la correttezza della conclusione già recepita nel Decreto di autorizzazione e nel progetto autorizzato”.
“In questa città, è bene ricordarlo – ha affermato ultimamente l’On.le Mauro D’Attis – Edison sta provando a realizzare un deposito costiero di GNL in ambito portuale. Un investimento che ho sempre sostenuto perché costituisce un ulteriore tassello per la crescita della competitività del porto”.
A tal proposito va ricordato che il progetto, autorizzato tramite Decreto Interministeriale nell’agosto 2022, è al centro di un contenzioso fra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale e il Consorzio ASI, approdato al Consiglio di Stato.
“Deve essere chiaro, però – sostiene perentorio D’Attis – che Edison deve realizzare il deposito con proprie risorse senza aspettarsi altri finanziamenti pubblici dopo aver perso quelli che le erano già stati assegnati. In tal caso, infatti – conclude il deputato – può tranquillamente andare altrove perché a Brindisi servono aziende che credono nelle potenzialità del territorio e del Paese a tal punto da investire anche in maniera importante”.
Si ricorda – per dovere di cronaca – che il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, con una sentenza di merito numero 12638, aveva dichiarato la nullità degli atti adottati dal Consorzio ASI per difetto assoluto di attribuzione, e la decisione dello scorso 29 agosto non ha scalfito in alcun modo l’efficacia del provvedimento di primo grado che aveva accolto il ricorso dell’AdSPMAM.
Il Consiglio di Stato ha dunque ritenuto opportuno affrontare nel più breve tempo possibile la questione nel merito, senza indugiare su aspetti procedurali. Questo significa che entro la fine dell’anno avremo una sentenza definitiva che chiarirà una volta per tutte la legittimità del progetto del deposito GNL.