Dopo giorni di negoziati, durante la decima sessione della Sottocommissione IMO per il Trasporto di Carichi e Container (Sub-Committee on Carriage of Cargoes and Containers, CCC), l’IMO ha finalizzato le linee guida provvisorie per l’uso dell’ammoniaca come combustibile marino
Londra. Si sottolinea che transizione energetica è una priorità assoluta per l’industria navale, occorre regolarizzare l’uso di combustibili alternativi come l’ammoniaca che risulta in aumento.
Così, per creare uno standard internazionale per il bunkeraggio di combustibili alternativi, la Sub-Committee CCC ha sviluppato linee guida di sicurezza provvisorie per le navi che utilizzano idrogeno e ammoniaca.
Con le tanto attese linee guida provvisorie ora finalizzate, il Comitato per la Sicurezza Marittima (MSC) dell’IMO è pronto ad approvare l’elenco a dicembre. L’entrata in vigore delle linee guida è prevista per il 2025.
In particolare, le linee guida sono generali e specificano principalmente i requisiti funzionali per guidare l’uso dell’ammoniaca. Si prospettano necessari e ulteriori aggiornamenti che riflettano l’effettiva esperienza del settore nella gestione del combustibile.
I principi importanti contenuti nelle linee guida includono misure per lo stoccaggio del carburante a bordo; il combustibile ad ammoniaca deve essere conservato in uno stato refrigerato a pressione atmosferica; inoltre, sono stati concordati i livelli di soglia per il rilevamento dell’ammoniaca, fissati a 25 ppm (parti per milione) negli spazi chiusi, 110 ppm nell’involucro secondario e 220 ppm per l’attivazione di allarmi e arresti, a seconda dei casi.
La Sottocommisssione CCC ha indicato che alcuni dei suoi livelli di linee guida sulla sicurezza potrebbero essere rivisti in futuro man mano che saranno disponibili ulteriori informazioni. Inoltre, i sistemi di trattamento dell’ammoniaca devono essere installati nei serbatoi per mitigare gli eventi catastrofici di perdite di ammoniaca.
L’ammoniaca è nota per la sua tossicità e corrosività, quindi standard elevati per il rilevamento delle perdite sono fondamentali. Per il contesto, l’ammoniaca è tossica e letale dopo un’esposizione di 30 minuti a 1600 ppm.
Ci sono prospettive positive per l’ammoniaca come futuro combustibile pulito per l’industria navale. Secondo il Green Technology Tracker di Clarksons, nella prima metà di quest’anno, sono stati effettuati 15 ordini di navi pronte per l’ammoniaca. Ed ancora, la scorsa settimana il Global Centre for Maritime Decarbonization (GCMD), con sede a Singapore, ha riportato il successo dei trasferimenti di ammoniaca da nave a nave all’ancoraggio all’interno del porto di Dampier, in Australia. Il progetto pilota di bunkeraggio ha comportato il trasferimento di 4.000 metri cubi (circa 2.700 tonnellate) di ammoniaca tra Green Pioneer di MOL e Navigator Global di Navigator Gas. Ogni processo di trasferimento ha richiesto circa sei ore.
Questo progresso non può arrivare in un momento migliore, poiché il Gruppo di lavoro intersessionale dell’IMO sulla riduzione delle emissioni di gas serra (ISWG-GHG) inizia la sua 17a sessione questa settimana.
L’incontro precede l’82a sessione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino (MEPC), il cui inizio è previsto per il 30 settembre. Le due sessioni dovrebbero finalizzare una serie di proposte di misure vincolanti a medio termine per la riduzione dei gas serra.
Questi includono l’elemento tecnico: l’accordo su uno standard globale sui combustibili per uso marittimo che regoli la riduzione graduale dell’intensità dei gas serra dei combustibili per uso marittimo. L’altro elemento (e più controverso) è un accordo sugli incentivi economici per far avanzare la transizione verso un’operazione a zero emissioni nette (GHG pricing).