Legge Ripristino Natura: Pichetto, primo Piano nazionale entro due anni, evitare crescita oneri su settori

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Il Ministro al question time di Montecitorio sull’attuazione della “Nature Restoration Law”: “sì ad approccio partecipato e multidisciplinare, azioni concilino sostenibilità economica, ambientale e sociale”.

Roma. Per l’attuazione della “Nature Restoration Law”, il regolamento appena approvato dal Consiglio Ambiente dell’Ue, “il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dovrà predisporre entro i prossimi due anni il primo Piano nazionale di ripristino, che conterrà le azioni da intraprendere sino a giugno 2032”.  Così il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo nel corso del “question time” alla Camera dei Deputati.

“Le azioni del Piano – ha spiegato il Ministro, rispondendo alla parlamentare Luana Zanella – dovranno conciliare la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi, e la definizione di appositi finanziamenti, anche di carattere europeo, sarà fondamentale per evitare l’accrescimento degli oneri per i vari settori coinvolti”.

Fondamentale, per il titolare dell’Ambiente, è “la definizione partecipata delle azioni del Piano nazionale con tutti i soggetti e le categorie interessate, per tarare al meglio le modalità di raggiungimento dei target”. “Lo schema del Piano – ha aggiunto Pichetto – dovrà essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, dove sarà prevista una fase di consultazione e partecipazione pubblica che garantirà il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”. 

Il Ministro ha sottolineato anche che verrà seguito un “approccio multidisciplinare per individuare le misure di ripristino”, tenendo in considerazione “le iniziative che sono già in atto a livello regionale nell’ambito della rete Natura 2000”. “Il MASE – ha spiegato ancora – sta già partecipando alle riunioni con la Commissione europea e gli altri Stati membri al fine di definire il format del Piano”.

Si dovrà dare continuità, ha aggiunto il Ministro, alla missione PNRR-MER (Marine Ecosystem Restoration), che già prevede 37 interventi su larga scala per il ripristino e la protezione dei fondali e degli habitat marini, il rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri e la mappatura dei fondali e degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico”.