(Impianto Versalis di Brindisi; foto archivio Il Nautilus)
Sono intervenuti l’On.le Mauro D’Attis e la Segreteria nazionale FIALC- CISAL
Roma. Eni, come preannunciato in occasione della presentazione del Piano Strategico 2024-2027, ha messo a punto il Piano di trasformazione e rilancio, anche in ottica di decarbonizzazione, del business della chimica.
Sul predetto piano industriale di Eni, l’On.le Mauro D’Attis (FI), parlamentare di Brindisi, ha dichiarato: “Fiducia a Eni. Fa scelte in linea con interessi territori”.
“Eni dimostra di fare scelte molto oculate che guardano, ovviamente, allo sviluppo dei piani industriali ma anche ai territori. E presenta una prospettiva addirittura di crescita occupazionale e con una caratteristica che ci sta particolarmente a cuore e che abbiamo richiesto al governo ed all’Eni, come chiediamo agli altri, ovvero la collocazione di veri impianti produttivi, perché la parola industria non deve essere cancellata da Brindisi. Ma deve essere, ovviamente, la nuova industria, al passo coi tempi, fuori dal fossile e dall’inquinamento. E le prospettive che arrivano da Eni vanno proprio in questo senso”.
Queste le parole di Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia, che, a margine della presentazione del piano di Eni stamane a Roma, ha espresso; parole di soddisfazione per le scelte che riguardano la città di Brindisi presenti nel piano industriale di Eni Versalis.
“Il Tavolo nazionale della chimica – aggiunge Mauro Dattis – voluto dal Governo, riconvocato per novembre, dovrà metterci del suo affinché gli investimenti che stanno intorno al petrolchimico di Brindisi vadano avanti. “Da questo punto di vista – conclude l’On.le Mauro Dattis – mi pare che l’impegno di Eni sia visibile ed al passo coi tempi, dimostrando grande attenzione alle richieste che ha fatto il Governo e che abbiamo fatto noi come rappresentanti del territorio. Le intenzioni che ha manifestato Eni sono modulari tra entrata ed uscita, garantendo anche una maggiore occupazione. L’amministratore Descalzi sta mantenendo una linea di responsabilità che è da apprezzare e che è sostenuta da un Governo evidentemente attento anche a questi aspetti”.
La delegazione nazionale della FIALC CISAL – presente all’incontro – tramite la Segreteria Nazionale ha dichiarato: “Ascoltiamo con interesse quanto illustrato dai vertici aziendali confidando che Eni, a differenza di altre multinazionali, continuerà ad operare nell’interesse anche dei territori in cui insiste da decenni, pur affrontando la necessità di rivedere alcuni propri assetti, ad oggi effettivamente penalizzati da fattori esterni incontrollabili quali i costi energetici ed il mercato globale”.
La nota di FIALC CISAL conclude: “L’abbandono della petrolchimica da parte italiana equivarrebbe allo smantellamento di un sistema industriale ben più ampio di quanto si creda, dalle conseguenze e economiche e sociali di rilevanza abnorme. E questo, il Governo del “Made in Italy”, a nostro modesto avviso, non se lo può permettere”.
Sicuramente – si è parlato stamane – anche di una riorganizzazione societaria, secondo il modello satellitare: la Biochimica (inclusa Novamont), il Downstream (con le acquisizioni di Finproject e Tecnofilm), la Circolarità (attraverso lo sviluppo del riciclo chimico e meccanico) e la Chimica di base, quest’ultima inevitabilmente ridotta dalle azioni di razionalizzazione e riposizionamento sui polimeri.
Riorganizzazione per consentire una trasformazione di Versalis capace di puntare in futuro sulla specializzazione del portafoglio, basato meno sulle commodities e più attività a valore aggiunto quali compounding, polimeri specializzati, biochimica e prodotti dell’economia circolare, business legati alla transizione energetica con vantaggi competitivi.