Roma– “Le scelte adottate dall’AdSP del mar Adriatico Settentrionale per il porto di Venezia rappresentano l’ennesimo tentativo di scardinare l’attuale equilibrio nel sistema portuale nazionale”.
Così in una nota il Segretario Generale della Uiltrasporti Marco Verzari in merito al bando di gara per l’autorizzazione all’erogazione di lavoro temporaneo da parte dell’art 17 della legge 84/94 alle imprese di cui agli articoli 16 e 18 della medesima per il Porto di Venezia.
“Premesso che non è certamente nostra intenzione entrare nel merito della definizione della tariffa che regola il rapporto tra il fornitore del lavoro temporaneo e le imprese e i terminal portuali, quanto sta accadendo nel porto di Venezia non è certamente da ascriversi ad un problema marginale e/o locale. È invece di fatto un cavallo di Troia per destabilizzare l’intero sistema portuale e determinare squilibri economici e sociali con ripercussioni sulle lavoratrici e i lavoratori e ricadute su investimenti e risorse imprescindibili per la salute e sicurezza nel lavoro.
Per di più – aggiunge Verzari – ciò avviene in presenza di una norma, quale quella dell’autonomia differenziata, attraverso la quale il Veneto chiede competenza esclusiva anche su porti e autostrade, avvalorando ancora di più i rischi sulla destrutturazione del sistema economico e infrastrutturale dell’intero Paese.
Va rammentato che anche in fasi particolarmente critiche, quale ad esempio quella vissuta con il covid, il sistema portuale italiano ha contribuito in modo determinante a sostenere il Paese, in virtù della competenza e professionalità delle lavoratrici e lavoratori e dell’efficace equilibrio garantito dalla legge 84/94.
Per questo motivo – conclude il Segretario Generale della Uiltrasporti – sosteniamo le motivazioni rivendicate dai lavoratori portuali del Porto di Venezia e riteniamo che L’AdSP debba rivedere in modo sostanziale quanto stabilito dal bando, tenendo conto delle osservazioni e delle necessità del mondo del lavoro”.