Snam, al via il suo primo Transition Plan

Snam

Una roadmap chiara e credibile verso il Net Zero al 2050, a supporto della decarbonizzazione del sistema energetico, il 52% degli investimenti allineati alla tassonomia UE entro il 2032 e la neutralità carbonica entro il 2040

Milano – La Presidente Monica de Virgiliis e l’Amministratore Delegato Stefano Venier presentano oggi il primo ‘Transition Plan’ di .

Snam, dal 2021 condivide la transizione energetica come punto scritto nello statuto societario; ora l’obiettivo è più importante con l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del primo Transition Plan.

Si tratta di un ‘piano’ che fornisce un set completo di iniziative, metriche e KPI (Key Performance Indicator, in italiano indicatore chiave di prestazione); un set che evidenzia l’impegno di Snam per la decarbonizzazione e il miglioramento della biodiversità, in coerenza con la strategia e il profilo di investimenti della società. Naturalmente, il documento sarà costantemente aggiornato per riflettere l’evoluzione del sistema energetico, compresi l’innovazione tecnologica e i risultati ottenuti durante questo percorso.

Il documento si basa su scenari energetici a lungo termine che rappresentano l’evoluzione più aggiornata della domanda energetica italiana, in coerenza con quelli sviluppati congiuntamente con l’operatore di trasporto elettrico italiano, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) 2024 e gli scenari europei del settore, come ad esempio quelli elaborati dai gestori di rete continentali (ENTSOs).

Questi riferimenti stabiliscono il contesto in cui Snam opererà entro il 2040 estendendo il fronte temporale, per la prima volta, fino al 2050, a completamento del percorso di transizione al Net Zero.

Il percorso di Snam verso il Net Zero si baserà su due pilastri principali: la riduzione delle emissioni e la minimizzazione dell’impatto sulla biodiversità.

Le emissioni di CO2 sono già diminuite del 10% rispetto al 2022, si lennge nel documento; mentre per il 2024 si prevede una riduzione di circa il 20%; coerentemente con questo percorso, Snam si impegna a raggiungere il -25% entro il 2027, il -40% entro il 2030 e il -50% entro il 2032. Anche la riduzione delle emissioni di metano rappresenta una priorità chiave: Snam ha già registrato una riduzione del -57,5% nel 2023 rispetto al 2015 e sta già lavorando sui prossimi obiettivi: -64,5% entro il 2027, -70% entro il 2030 e -72% entro il 2032.

Sull’altro pilastro del piano – la biodiversità – Snam si impegna a raggiungere la Zero Net Conversion quest’anno e a generare un impatto positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ‘ex ante’ combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell’acqua e dei rifiuti.

Snam è inoltre impegnata nella decarbonizzazione del sistema energetico, facendo leva sul ruolo chiave nello sviluppo delle attività di transizione: biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio ed efficienza energetica.

Questi sforzi sono supportati da un solido programma di investimenti di 26 miliardi di euro per il periodo 2023-2032.

Per il periodo 2023/2027 sono previsti investimenti per 11.5 miliardi di euro (al netto dei finanziamenti pubblici), finalizzati al mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset a livello mondiale, combinata con la contemporanea riduzione della loro impronta di carbonio.

Mentre, per il lungo periodo – 2028/2032 – Snam investirà 14,5 miliardi di euro (sempre al netto dei finanziamenti pubblici) per supportare l’evoluzione del sistema energetico, per il ri-posizionamento delle infrastrutture adeguandole ai nuovi orizzonti come il sistema multi-molecola (
(i sistemi multimolecolari grazie alle loro interazioni e dinamiche riescono a formare strutture e comportamenti complessi utili a livello energetico).

In particolare, Snam prevede lo scale-up della dorsale H2 e il progetto ‘Ravenna CCS’ che, insieme all’accelerazione dello sviluppo delle stazioni di compressione a doppio combustibile, porteranno a un aumento significativo del capex allineato alla tassonomia UE dal 37% (2023-2027) al 52% (2028-2032).

Il piano è supportato da un coinvolgimento attivo delle terze parti e da un dialogo continuo con tutti gli stakeholder, sostenuto da una solida supervisione sugli impegni climatici e da un sistema di governance idoneo. Tra le altre cose, è sottolineata una politica di remunerazione coerente con gli obiettivi di sostenibilità, promuovendo un coinvolgimento sistematico degli stakeholder, con particolare riferimento alla comunità finanziaria.

Infatti, l’ultimo capitolo del Transition Plan riguarda la finanza sostenibile che supporterà la più ampia strategia di Snam e gli sforzi di transizione, in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Gruppo, passando dal 40% del totale dei finanziamenti impegnati nel 2020 a circa l’80% nel 2023. La quota di finanza sostenibile aumenterà ulteriormente all’85% entro il 2027. Oltre il 50% del finanziamento sostenibile oggi è legato agli indicatori di riduzione delle emissioni, a conferma del più ampio impegno di Snam in materia di sostenibilità.