I global port container dopo la tiepida crescita per il secondo anno consecutivo nel 2023

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(Foto courtesy Authority Port of Rotterdam)

Il rendimento combinato dei porti globali nel 2023 è stato di 69,3 milioni di teu, in crescita dello 0,8%; il ‘Container Port Performance Index' 2023 fotografa i maggiori porti container mondiali

Washington. La Banca Mondiale, su dati raccolti tra le dieci maggiori compagnie di trasporto marittimo di container tramite il programma S&P Global's Port Performance, combinandole con i segnali Ais delle stesse portacontainer, aveva evidenziato 405 porti per un totale di 182.855 toccate nave analizzati dall'edizione 2024 del ‘Container Port Performance Index' rispetto ai 348 nella precedente edizione report 2023 dell'indice con 156.813 toccate nave.

La classifica riporta come primo Yanghshan (Cina), seguito da Salalah (Oman), Cartagena (Colombia), Tanger (Marocco), Tanjung Pei lepas (Malesia), Chiwan (Cina), Cai Mep (Vietnam), Guangzhou (Cina), Yokohama  (Giappone) e Algeciras (Spagna), primo scalo europeo della lista dei primi dieci.

L'Index prende in considerazione la permanenza di una nave in porto, o meglio la durata di tempo che intercorre dal suo ingresso nello scalo fino quando lascia banchina. Con queste premesse, la classifica vede come primo scalo italiano quello di Savona-Vado (36esimo), seguito a una distanza da Gioia Tauro (183°), Ravenna (191°), Civitavecchia (200°), Salerno (218°), Palermo (241°), Ancona (245°), Bari (255°), Venezia (270°), Catania (297°), Livorno (306°), Genova (319°), La Spezia (329°), Napoli (339°) e infine Trieste (396°).

Relativamente alla sola area Europa e Nord Africa, il podio va nell'ordine a Tanger Med, Algeciras e Port Said (Egitto). Savona figura in quinta posizione, ma bisogna andare oltre la 50esima posizione per trovare Gioia Tauro (53°), Ravenna (55°), Civitavecchia (58°) e poi a seguire gli altri scali italiani.

Disaggregando i dati, sulla base dei traffici annui gestiti, si evidenzia come quest'anno la caratteristica della World Bank nel catalogare in porti small, medium e large risulti coerente rispetto ai dati italiani (nello scorso, alcuni scali risultavano impropriamente attribuiti alla fascia media, tra gli 0,5 e i 4 milioni di teu/anno).

Esiste secondo il report “l'opportunità di eliminare quasi quattro ore di ‘tempo portuale' per ogni toccata a livello globale semplicemente attraverso una migliore pianificazione, preparazione, comunicazione e razionalizzazione dei processi. Questo tempo risparmiato equivale a più ore in mare, con conseguente riduzione della velocità di navigazione, minori emissioni di gas serra e risparmi sui costi per l'operatore della nave, il che sarebbe significativo per ciascun porto”.

Le crescenti tensioni geopolitiche concordano – molti analisti del settore- non hanno frenato la crescita del commercio di container nel 2024. I dieci principali porti al mondo hanno visto complessivamente aumentare i propri volumi del 7,4% nei primi sei dell'anno.
A trainare la crescita i porti cinesi, con Shanghai (+7,5%), Ningbo (+8,4%), Shenzhen (+14,9%) e Qingdao (+9%). Hong Kong è di fatto l'unico porto ad aver fatto registrare cifre negative nel primo semestre. Los Angeles ha invece visto aumentare i propri volumi di 14,7% mentre a Singapore i container imbarcati e sbarcati sono aumentati del 6,4%.

Gli eventi delle ultime settimane, serviti solo a prolungare la soluzione della crisi, ci porterebbero ad assistere a un'escalation del conflitto in Libano, che prolungherebbe ulteriormente i tempi per un'inversione della rotta di Suez. E' indubbio che la situazione perdurante di crisi nel Mar Rosso, dove il traffico navale è preso di mira dagli attacchi con droni condotti dai ribelli yemeniti Houthi, stia influenzando ancora oggi le attuali dinamiche di mercato nel trasporto marittimo. 

Intanto, i principali global port container hanno registrato una crescita ‘tiepida' per il secondo anno consecutivo nel 2023. Il throughput (rendimento) combinato dei porti globali nel 2023 è stato di 69,3 milioni di teu, in crescita dello 0,8% rispetto ai 685,2 milioni di teu registrato nel 2022.

Una tendenza importante che prosegue dal 2022 è che ancora una volta sono state le major e i porti cinesi in Medio Oriente dove si è concentrata la quota di crescita.

Le esportazioni cinesi hanno continuato a raggiungere l'aumento dell'economia del paese durante il primo periodo del 2023. In Medio Oriente, la maggior parte dei paesi ha registrato una crescita del volume, ma è stata particolarmente diffusa tra le principali nazioni esportatrici di petrolio, dove uno sforzo concertato per diversificare le economie continua a fornire una forte domanda di scambi containerizzati.

La fine degli acquisti con ansia durante il boom post-pandemia e merci per eccesso di scorte ha portato a forti diminuzioni nei porti chiave sulle coste orientali, occidentali e del Golfo degli Stati Uniti.
Anche i porti europei hanno registrato una leggera flessione dall'inizio 2023, con il vecchio continente ancora attanagliato da pressioni inflazionistiche, alti tassi di interesse e l'impatto economico della guerra in Ucraina.
Shanghai Port ha superato le prestazioni nel 2023 con volumi in aumento di quasi il 4% a 49,2m teu, principalmente guidato dal traffico fluviale e dal conteggio aggiuntivo dei carichi di entroterra.

I numeri iniziali del 2024 suggeriscono ulteriori aumenti per il prossimo anno, mettendo il mega port cinese sulla buona strada per diventare il primo porto a celebrare i dati di gestione annuali di oltre 50 milioni di teu.
Singapore ha mantenuto la sua posizione di hub più grande di trasbordo al mondo e ha mantenuto la seconda posizione nel conteggio globale con volumi a soli 10 milioni di teu sotto Shanghai.

Altri porti nella categoria top ten includono il porto di Dubai, Hong Kong e Rotterdam.