(Porto esterno di Great Yarmouth; foto courtesy by Peel Ports Group)
La nave da carico Ruby, battente bandiera maltese, con il suo carico di 20.000 tonnellate di fertilizzante a base di nitrato di ammonio, è stata nuovamente coinvolta in una polemica, dopo aver trovato un rifugio sicuro a Great Yarmouth, nel Regno Unito
Great Yarmouth/Norfolk. Peel Ports Great Yarmouth è un porto multifunzionale h24, 7 giorni su 7, con grande esperienza nella gestione di forniture per l’energia offshore, l’automotive, lo smantellamento, l’agri-bulk, il legname, l’acciaio, i carichi particolari e sensibili.
Alcuni funzionari locali si sono lamentati dopo che la nave ha lasciato per poche ore il porto durante lo scorso fine settimana ed è tornata lunedì 18 novembre per continuare a scaricare e trasbordare il suo carico.
I leader politici hanno chiesto al Governo di non permettere alla nave di tornare in porto, citando il pericolo del carico, che è sette volte superiore al nitrato di ammonio che ha causato l’esplosione a Beirut nell’agosto 2020. Hanno incolpato il Segretario di Stato dicendo che la nave non avrebbe mai dovuto essere autorizzata a entrare a Great Yarmouth in primo luogo.
I media hanno riferito che una parte del carico era risultata contaminata, il che lo rendeva meno stabile e potenzialmente più pericoloso. Un portavoce di Peel Ports, che gestisce l’impianto, ha detto solo che la nave è andata brevemente al largo in mare per “motivi operativi”.
I resoconti dei media hanno citato il fatto che la nave Ruby si è spostata a circa 11 o 12 miglia nautiche al largo e, secondo il segnale AIS, stava navigando in zona senza meta. I rapporti dicono che la nave che è partita sabato 16 novembre ed è tornata lunedì 18 novembre, ha scaricato una parte del suo carico in mare.
L’Agenzia della Guardia Costiera Marittima ha confermato in una dichiarazione alla stampa britannica che “è stata trovata una piccola quantità di carico contaminato” e, senza fornire dettagli, ha detto: “Questo è stato ora rimosso con successo”. Hanno detto che gli ispettori dell’Agenzia governativa Health & Safety Executive continueranno a monitorare la nave e il processo di scarico.
Gli ambientalisti si sono affrettati a sottolineare la natura tossica del nitrato di ammonio quando è esposto all’acqua di mare. Hanno detto che potrebbe accelerare la crescita delle alghe ed è dannoso per i pesci.
Il Dipartimento dei Trasporti ha risposto alle critiche affermando che l’operazione è stata effettuata con la consulenza dell’Agenzia della Guardia Costiera Marittima e dell’HSE e che è stato assicurato che la nave continua a soddisfare gli standard di sicurezza. Hanno definito la decisione di far attraccare la nave una “decisione commerciale”, sottolineando che non vi era alcuna norma e base legale per rifiutare l’ingresso.
Il piano concordato alla fine di ottobre prevedeva che la nave Ruby fosse ormeggiata nel porto esterno di Great Yarmouth. Deve scaricare il carico che viene trasferito su un’altra nave portarinfuse anch’essa gestita da Serenity Shipping degli Emirati Arabi Uniti. La nave portarinfuse Zimrida (37.296 dwt) registrata alle Barbados è arrivata a Great Yarmouth il 29 ottobre.
Alcuni rapporti indicano che una parte del carico è già stata trasferita tra le navi, ma non vi è alcuna indicazione di quanto tempo richiederà l’operazione. Si ipotizzava che il carico contaminato avesse rallentato il processo.
La storia ha iniziato ad attirare l’attenzione internazionale quando le Autorità norvegesi all’inizio di settembre hanno ordinato alla nave di lasciare Tromsø a causa del potenziale esplosivo del carico. I manager alla fine si sono lamentati del fatto che l’attenzione dei media e le false rappresentazioni del carico stavano complicando quello che avrebbe dovuto essere un normale trasferimento del carico.
Norvegia, Svezia, Danimarca e Lituania hanno imposto restrizioni alla nave e ne hanno rifiutato l’ingresso in porto. La sua società di registrazione e classificazione navale DNV e lo Stato di approdo Malta hanno concordato che la nave, a causa di danni allo scafo, al timone e all’elica, aveva restrizioni e richiedeva una scorta di rimorchiatori fino al completamento delle riparazioni.