(foto coyrtesy Autorità Portuale Statale Klaipeda)
Nave carica di nitrato di ammonio pericoloso, dopo la Norvrgia, si ancora al largo di Kent; i media internazionali la definiscono “nave fantasma”
Londra. Oltre al carico trasportato – nitrato di ammonio – la nave si presenta in pessime condoizioni. Era in navigazione verso Malta perchè battente bandiera maltese e gli osservatori si chiedono perchè non sia tornata al porto russo di partenza per le necessarie riparazioni. Altri parlano di un’operazione della ‘flotta ombra’ russa che dall’inizio della guerra in Ucraina trasporta armi e petrolio per conto di Mosca. La nave è registrata come proprietà di una società di Dubai, che però stranamente opera dal porto siriano di Tartus, base russa nel Mediterraneo da cui si muove la ‘flotta ombra’.
La Ruby è stata noleggiata da un’altra società di Dubai legata ai russi: un sistema di scatole cinesi che sembra fatto apposta per confondere le acque. Il cargo trasporta 20 mila tonnellate di nitrato di ammonio; lo ricordiamo che nel 2020 meno di 3 mila tonnellate di questo fertilizzante scoppiarono in modo accidentale a Beirut uccidendo più di 200 persone. Si tratta di un composto che può esplodere a contatto col fuoco e la Ruby, per le sue pessime condizioni, può fare da innesco per eventuali esplosioni.
La nave, giorni addietro, ha provato ad attraccare nel porto norvegese di Tromso per riparazioni, ma le Autorità locali hanno negato il permesso per i rischi connessi al carico. Poi si è diretta lungo la costa norvegese, ormeggiando per breve tempo anche in prossimità della base Nato di Andoya.
La Ruby ha quindi chiesto di potersi dirigere in Lituania, ma anche questo scalo non è stato concesso e le è stato anche ordinato di non entrare nelle acque danesi.
Si è diretta verso le coste inglesi e ha gettato l’ancora davanti a Margate, nel Kent, in attesa di ricevere l’autorizzazione ad attraversare il Canale della Manica. Il cargo è diretto a Malta, ma pure le Autorità maltesi dicono che non la faranno avvicinare se prima non si libera del suo carico.
Negli ultimi due anni, subito dopo l’aggressione contro Kiev, alcune navi hanno iniziato a fare la spola tra il porto siriano di Tartus e quello russo di Novorossisk, sul Mar Nero. Quella rotta, ribattezzata “Sirian Express”, serviva a recuperare materiale bellico lasciato in Siria dopo l’intervento russo a fianco del regime di Assad, nella guerra civile di quel Paese, e indirizzarlo tramite ferrovia da Novorossisk verso le operazioni al fronte ucraino; si trattava di artiglieria di vario tipo e di mezzi blindati, che sono andati a sostenere l’offensiva di Mosca.