Controverso accordo MSC-HHLA sulla dirittura d’arrivo: i cittadini decideranno probabilmente in seguito

MSC-HHLA

(Foto courtesy HHLA: Container Terminal Tollerort, Porto di Amburgo)

Il Parlamento di Amburgo ha approvato in prima lettura l'accordo per l'ingresso di MSC nel capitale di HHLA

Amburgo. Il Parlamento di Amburgo ha approvato in prima lettura il ‘controverso accordo' che prevede l'acquisizione da parte della compagnia di navigazione MSC, la più grande al mondo, di una partecipazione nella società di logistica portuale HHLA. La partnership dovrebbe durare 40 anni e il Senato (rosso-verde) vorrebbe che durasse di più. I lavoratori portuali, invece, temono una catastrofe se la compagnia di navigazione MSC si unisce alla società di logistica portuale HHLA.

In una votazione per appello nominale, 71 deputati su 105 hanno votato a favore del piano del Senato nell'ultima sessione prima della pausa estiva. 34 parlamentari hanno votato contro. La seconda e ultima lettura non è prevista prima del 4 settembre, poiché l'opposizione della CDU, del Partito della Sinistra e dell'AfD ha rifiutato un'ulteriore lettura nella stessa sessione. Tuttavia, non c'è dubbio che il Parlamento approverà il contratto, che durerà almeno 40 anni, nella prima sessione dopo la pausa estiva, data la maggioranza di due terzi rosso-verde.

Il Senato – maggioranza rosso-verde – di Amburgo vuole portare a bordo la Mediterranean Shipping Company (MSC) per stabilizzare Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) e la movimentazione dei container. La città deterrà il 50,1 percento e MSC il 49,9 percento della società. Finora, la città ha posseduto circa il 70 percento, con il resto in libera circolazione. In cambio, la compagnia di navigazione vuole aumentare il suo volume di carico presso i terminal HHLA a partire dal prossimo anno e portarlo a un milione di container standard all'anno entro il 2031, secondo il progetto di legge. Inoltre, costruirà una nuova sede tedesca a HafenCity. MSC e la città vogliono anche aumentare congiuntamente il capitale di HHLA di 450 milioni di euro, tra le altre cose.

Ci sono notevoli riserve sull'accordo. Nella precedente comunicazione del Senato del 15 febbraio scorso,venivano evidenziati i mutamenti avvenuti negli ultimi anni nel mercato portuale del Northern range e cioè: le compagnie di navigazione sono propense a concentrare potere e servizi e strategicamente ad operare sempre più integrate nel mercato dei terminal portuali e della logistica terrestre; compagnie di navigazione hanno realizzato una rilevante presenza nei porti europei attraverso investimenti nei terminal container e nelle imprese terminaliste; inoltre, gli ultimi anni sono stati segnati da molteplici crisi e che i porti che si sono maggiormente sviluppati sono quelli che hanno stretto partenariati e collaborazioni con diversi attori del mercato; gli investimenti delle compagnie di navigazione hanno portato ad una stabilizzazione dei volumi delle merci dato che in tempi di crisi i vettori marittimi tendono ad utilizzare i propri terminal portuali.

Poi, vi sono i lavoratori portuali che sono scesi in piazza diverse volte, manifestando e non rinunciando a uno sciopero a oltranza. I consigli di fabbrica, il sindacato dei Verdi e persino gli esperti, nelle varie audizioni, di cui una pubblica, del Parlamento di Amburgo, hanno avvertito che un tale accordo (MSC-HHLA) si tratterebbe di un ‘errore storico'.
Il Parlamento di Amburgo – dopo questa prima lettura – deve dare la sua approvazione definitiva sull'accordo tra MSC e HHLA, prima delle vacanze estive; entrambe le fazioni (maggioranza rosso-verdi e opposizione CDU e la Sinistra) dispongono dei cinque voti necessari. L'opposizione potrebbe ritardare la decisione finale oltre le vacanze estive, ma non potrà prevenirlo.

Il Porto di Amburgo gestisce circa 5,9 milioni di contenitori standard (teu) all'anno, con HHLA che gestisce tre terminal container, Tollerort, Altenwerder e Burchardkai, che contribuiscono circa il 77% del totale dei teu che passano per Amburgo.

MSC è la più grande società di navigazione al mondo, operante su oltre 760 navi che scalano 520 porti in 155 paesi, e coinvolta in oltre 70 terminal mondiali.