(Sessione conclusiva del Summit del G20 in India)
A margine del G20, i leader globali hanno annunciato un accordo multinazionale ferroviario e portuale che collegherà il Medio Oriente e l’Asia meridionale. Stati Uniti e UE sostengono la nuova asta trasportistica che collegherà l’India all’Europa.
Nuova Delhi. Risultato importante del vertice del G20 del fine settimana a Nuova Delhi: è stato firmato un memorandum d’intesa per creare il corridoio economico India – Medio Oriente – Europa (IMEC). Tra i firmatari di questa infrastruttura di trasporto che collega i continenti figurano gli Stati Uniti, l’UE, l’India e gli Emirati Arabi Uniti.
L’IMEC, pensato per contrastare la Belt Road Initiative (BRI) della Cina, sarà composto da due corridoi separati: il corridoio orientale che collega l’India al Golfo Persico e il corridoio settentrionale che collega il Golfo Persico all’Europa. Il nuovo ‘corridoio’ comprenderà una ferrovia che consentirà a beni e servizi di transitare da, verso e tra India, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Giordania, Israele ed Europa. Lungo il percorso ferroviario, i partecipanti intendono consentire la posa di cavi per l’elettricità e la connettività digitale, nonché di tubazioni per le esportazioni di idrogeno pulito.
“Si prevede che l’IMEC stimolerà lo sviluppo economico attraverso una maggiore connettività e integrazione economica tra Asia, Golfo Arabico ed Europa”, si legge in un comunicato stampa pubblicato sul sito web della Casa Bianca. Washington intende proporsi come partner e investitore alternativo per i paesi in via di sviluppo nel gruppo G20 e Biden ha detto che si tratta di un ‘vero grosso affare’ che collegherà i porti di due continenti e porterà a un ‘Medio Oriente più stabile, più prospero e integrato’, oltre a sbloccare ‘infinite opportunità’ per l’energia pulita, l’elettricità pulita e la posa di cavi per collegare le comunità.
Il Primo Ministro Narendra Modi, dell’India che ha ospitato il vertice, ha dichiarato: “Oggi, mentre ci imbarchiamo in una così grande iniziativa di connettività, stiamo gettando i semi affinché le generazioni future possano sognare in grande”.
Ursula Von der Leyen, presidente dell’UE, ha descritto il progetto come un ‘ponte verde e digitale attraverso continenti e civiltà’. Ha anche annunciato un corridoio transafricano che collega il porto angolano di Lobito con le aree senza sbocco sul mare del continente: la provincia di Kananga nella Repubblica Democratica del Congo e le regioni minerarie del rame dello Zambia.
Durante il G20, il Bhutan, regione senza sbocco sul mare, e l’India hanno concordato di stabilire la prima ferrovia transfrontaliera del Regno Himalayano collegata a livello internazionale con la regione nord-orientale dell’India, dando così al Bhutan uno sbocco marittimo.
Per la Società di consulenza sui trasporti marittimi, la Maritime NXT di Singapore, tali progetti generano un’ampia domanda e commercio di materie prime nelle fasi di sviluppo, per cui l’IMEC è potenzialmente un’ottima notizia per i mercati delle rinfuse secche e delle navi cisterna e quindi alcuni dei prodotti finiti verrebbero scambiati lungo questa rotta, il che potrebbe rappresentare una sfida per i mercati dei container. La Maritime NXT è convinta che qualunque forma possa eventualmente assumere tale progetto, si tratta di uno sviluppo geopolitico significativo che ha enormi implicazioni economiche, politiche, sociali e, soprattutto, commerciali; ci si aspetta che Dubai diventi un ‘focal point’di attività per questo progetto insieme ad altri punti nodali in India, Arabia Saudita ed Europa, con le aziende americane che beneficiano già di accordi e contratti.
Il progetto IMEC si aggiunge alle rotte alternative verso l’Europa, quali quelle del Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud (INSTC), progetto originariamente lanciato da Russia, Iran e India nel 2002. L’INSTC è una rete multimodale lunga 7.200 km di navi, ferrovie e strade per dislocare merci tra India, Iran, Azerbaigian, Russia, Asia centrale ed Europa; l’obiettivo del corridoio è aumentare la connettività commerciale tra le principali città come Mumbai, Mosca, Teheran, Baku, Bandar Abbas e Astrakhan. La Russia sostiene che il progetto potrebbe in definitiva rivaleggiare con il Canale di Suez in termini di flussi commerciali.
Intanto, i leader del G20 salvano l’unità dell’incontro tra gli impegni sulla transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici che non soddisfano appieno le attese. Si approva l’ingresso a pieno titolo dell’Unione africana nel gruppo dei principali Paesi più industrializzati ed emergenti e varie iniziative, tra cui la Global Biofuel Alliance per favorire la diffusione dei biocarburanti e la transizione energetica a livello globale. Sull’Ucraina sono stati molto’diplomatici’e Kiev ha espresso delusione.
Il Premier indiano Narendra Modi ha chiuso i lavori del vertice di Nuova Delhi proponendo una nuova riunione dei leader del G20, ma virtuale, a novembre, prima del passaggio di consegne al Brasile. L’incontro servirebbe a valutare i progressi fatti sulle questioni decise in questi due giorni.