(Foto courtesy Vessel Finder)
La società di navigazione greca Empire Navigation si è dichiarata colpevole di contrabbando di petrolio iraniano sanzionato
Washington. Le petroliere tornano protagoniste della guerra in mare tra Stati Uniti e Iran.
Una Compagnia di navigazione greca ha ammesso di aver contrabbandato petrolio greggio iraniano e ha accettato di pagare una multa di 2,4 milioni di dollari, come dimostrano i documenti giudiziari statunitensi aperti ieri.
Il caso contro la Empire Navigation, che rischia tre anni di libertà vigilata in base al patteggiamento, segna il primo riconoscimento pubblico da parte dei Pubblici Ministeri statunitensi che gli Stati Uniti hanno sequestrato circa un milione di barili di petrolio dalla petroliera Suez Rajan.
La questione della Suez Rajan ha intensificato le tensioni tra Stati Uniti e Iran, proprio mentre questi ultimi lavorano per uno scambio di miliardi di dollari in beni iraniani congelati in Corea del Sud per il rilascio di cinque cittadini con doppia cittadinanza iraniano-americana detenuti a Teheran.
La Suez Rajan, precedentemente di proprietà della Oaktree Capital Management con sede in California, era stata sospettata di aver venduto petrolio iraniano soggetto a sanzioni a un cliente in Asia in un’indagine del 2022 condotta dal Gruppo United Against a Nuclear Iran.
La Oaktree, che ha ripetutamente rifiutato di discutere il caso, ha venduto interamente la nave alla Empire alla fine di maggio. La nave non è stata in grado di scaricare il carico e ha navigato verso gli Stati Uniti, dove è rimasta per un periodo di tempo, forse mentre le Autorità decidevano una linea di condotta.
Le dichiarazioni del Tribunale fanno anche luce sul mondo segreto del contrabbando di petrolio greggio iraniano nonostante le sanzioni occidentali dopo il crollo dell’accordo nucleare del 2015 – un’operazione che quest’anno non ha fatto altro che crescere di dimensioni. Gli Stati Uniti e i loro alleati sequestrano carichi di petrolio iraniani dal 2019. Ciò ha portato ad una serie di attacchi in Medio Oriente attribuiti all’Iran, così come al sequestro di navi da parte delle Forze Militari e paramilitari iraniane che minacciano il trasporto marittimo globale attraverso lo Stretto di Hormuz, la stretta bocca del Golfo Arabico attraverso il quale passa il 20% delle navi e con esse passa il petrolio mondiale.
I documenti del Tribunale non sigillati si basavano su immagini satellitari, nonché su documenti, per dimostrare che la Suez Rajan cercava di mascherare il carico di petrolio greggio iraniano da una petroliera cercando di affermare che proveniva da un’altra petroliera.
Per mesi, la nave è rimasta ferma nel Mar Cinese Meridionale al largo della costa nord-orientale di Singapore prima di salpare improvvisamente verso la costa del Texas senza alcuna spiegazione. La nave ha scaricato il suo carico su un’altra petroliera, che nei giorni scorsi ha rilasciato il suo petrolio a Houston. I documenti giudiziari confermano che il Governo americano ha sequestrato il petrolio. Un avvocato dell’Empire Navigation, Apostolos Tourkantonis, si è dichiarato colpevole a suo nome di un’unica accusa di violazione delle sanzioni contro l’Iran.
Il Tesoro degli Stati Uniti ha affermato che le entrate del contrabbando di petrolio iraniano sostengono la Forza Quds, l’unità di spedizione del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche iraniane che opera in tutto il Medio Oriente. Si sospetta che l’IRGC sia strettamente coinvolto nel traffico, che coinvolge centinaia di navi che cercano di mascherare i loro movimenti e possono nascondere la loro proprietà attraverso società di comodo straniere. Ma il caso Suez Rajan è unico perché al momento del trasferimento era di proprietà della Oaktree Capital Management. Ciò probabilmente ha dato ai pubblici ministeri americani un vantaggio nel portare avanti il caso. Da quando la Suez Rajan è andata in America, l’Iran ha sequestrato due petroliere vicino allo Stretto di Hormuz, tra cui una con carico per la Compagnia petrolifera americana Chevron.
A luglio, il Comandante senior del braccio navale dell’IRGC ha minacciato ulteriori azioni contro chiunque scaricasse la Suez Rajan, con i media statali che collegavano i recenti sequestri al destino del carico. L’Iran ha continuato a minacciare il sequestro e ha convocato un diplomatico svizzero a Teheran per esprimere la sua rabbia. La Svizzera difende gli interessi americani in Iran sin dalla presa dell’ambasciata statunitense e dalla crisi degli ostaggi nel 1979.