The New U.N. Convention on the International Effects of Judicial Sales of Ships
Pechino. L’Assemblea Generale ONU – lo scorso dicembre 2022- ha approvato la “United Nations Convention on the international effects of judicial sales of ships”, autorizzando la relativa cerimonia di firma per il 2023 a Pechino. La Convenzione mira a garantire, su scala internazionale, tutela e protezione giuridica a favore degli acquirenti nell’ambito della vendita giudiziale delle navi, salvaguardando al contempo gli interessi degli armatori e dei creditori.
La Convenzione delle Nazioni Unite (ONU) sugli effetti internazionali delle vendite giudiziarie di navi, nota anche come Convenzione di Pechino sulla vendita giudiziaria di navi, è stata promulgata ieri nella capitale cinese.
Il documento, adottato nel dicembre dello scorso anno dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, mira a risolvere il riconoscimento transfrontaliero della vendita giudiziaria di navi. Il vice ministro del commercio cinese Wang Shouwen ha affermato di aspettarsi che la Convenzione svolga un ruolo positivo nel promuovere la transazione delle navi.
“Al di là dei vantaggi commerciali, la firma della Convenzione negoziata da vari Stati è un buon riflesso del multilateralismo – con i paesi che si uniscono per stabilire collettivamente un quadro comune per affrontare una sfida condivisa”, ha commentato Eng Dih Teo, amministratore delegato della Maritime e Autorità Portuale di Singapore.
Singapore è stato tra i primi 15 paesi a firmare la Convenzione. Secondo un aggiornamento dello Studio Legale Stephenson Harwood, la Convenzione apre la strada verso una maggiore armonizzazione e certezza commerciale per gli acquirenti laddove la vendita giudiziaria avviene in una Giurisdizione e la registrazione della nave viene richiesta in un’altra Giurisdizione.
“La vendita giudiziaria di una nave conferisce un titolo puro, libero e libero da ogni gravame, all’acquirente di quella nave. Sebbene la maggior parte delle Giurisdizioni attualmente riconosca il titolo pulito acquisito dagli acquirenti, ce ne sono ancora alcune che rifiutano di riconoscerlo e di dargli effetto”, ha osservato Stephenson Harwood. Di conseguenza, gli acquirenti delle navi vendute tramite aste giudiziarie potrebbero comunque far fronte a crediti vantati prima delle vendite giudiziarie.
Oltre alla possibilità di sequestro della nave da parte di questi creditori, l’acquirente in buona fede potrebbe anche incontrare difficoltà nella cancellazione della nave dal suo registro e nella successiva reiscrizione della nave in un’altra Giurisdizione.
Già nel settembre 2021, gli esperti italiani del Gruppo di lavoro V I della Commissione delle Nazioni Unite per il Diritto Commerciale Internazionale (UNCITRAL), coordinata dal Servizio per gli Affari Giuridici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, avevano indetto una consultazione pubblica per acquisire informazioni e valutazioni d’interesse ai fini dei negoziati del Progetto di Convenzione sulla vendita giudiziale delle navi sul piano internazionale. Lo scopo del lavoro è stato quello di redigere uno strumento applicabile a livello internazionale per consentire l’espletamento di una procedura snella e veloce che consenta la vendita giudiziaria della nave al fine di soddisfare le pretese economiche dei creditori che vantano appunto crediti nei confronti del proprietario della nave e rilasciare un titolo di proprietà all’acquirente, libero da iscrizioni ipotecarie o privilegi, riconosciuto da tutti gli Stati aderenti (c.d. ‘clean title’).