(Foto courtesy by Boegoebaai Port & Rail Consortium)
Danimarca e Olanda interessati a realizzare un nuovo porto per l’export di H2 in Sud Africa
Boegoebaai Port. Corporation internazionali, tra queste il Gruppo danese AP Moller-Maersk A/S e la Port Authority di Rotterdam, sono interessate a partecipare alla realizzazione di un nuovo porto dedicato all’export di idrogeno in Sud Africa; progetto che vale complessivamente oltre 2,6 miliardi di dollari.
La Transnet National Ports Authority (TNPA) ha rilasciato i dettagli delle società che partecipano ai tre consorzi selezionati per partecipare a un prossimo processo di gara per progettare, finanziare e costruire un porto greenfield in acque profonde a Boegoebaai nel Capo Settentrionale, nonché collegamenti ferroviari infrastrutture che collegano il porto alle miniere della provincia.
I tre consorzi sono stati nominati alla fine di luglio e si tratta del Boegoebaai Port & Rail Consortium, Boegoebaai Development Consortium e del Project Elephant Consortium; inoltre, la TNPA ha successivamente confermato la partecipazione dell’Authority del Porto di Rotterdam e del Gruppo danese AP Moller-Maersk, insieme ad altre società internazionali. Il Governo sudafricano prevede la progettazione, il finanziamento e la costruzione di un porto in acque profonde a Boegoebaai, nonché di infrastrutture ferroviarie che collegano il porto alle miniere della provincia.
Boegoebaai è stato indicato come possibile hub per la produzione e l’esportazione di idrogeno verde e prodotti derivati. La TNPA ha rilasciato una richiesta di qualificazione (RFQ) già nell’agosto 2022 per la progettazione, il finanziamento e la costruzione dell’infrastruttura portuale e ferroviaria greenfield, proposta come precursore di una possibile futura richiesta di proposte (RFP). Il progetto per il Governo del Sud Africa rappresenta una potenziale creazione di posti di lavoro e intende portare a termine il progetto e rendere operativo il nuovo scalo marittimo di Boegoebaai dedicato all’export di idrogeno e derivati entro il 2026.
Il Sud Africa punta infatti a sfruttare le sue abbondanti risorse in termini di energia rinnovabile per produrre H2 green da commercializzare poi sui mercati globali ed europei in particolare, sfruttando le future necessità di importazione dell’Europa e in particolare di Germania e Olanda, che si sono già dette interessate ad acquistare quantitativi di idrogeno rinnovabile prodotto nella regione meridionale del continente africano.
Boegoebaai si trova a circa 20 km a sud di Alexander Bay, vicino al confine con la Namibia, e se le infrastrutture portuali e ferroviarie fossero sviluppate, fornirebbero un altro canale di esportazione per i prodotti estratti come il manganese.
Sasol, colosso internazionale della chimica e prima azienda sudafricana per fatturato – la cui filiale italiana sta sviluppando un polo per la produzione di idrogeno verde ad Augusta, in partnership con Sonatrach – ha già espresso interesse a realizzare impianti di produzione di H2 nell’area di Boegoebaai, nell’ottica di sfruttare poi il nuovo terminal per l’esportazione sui mercati internazionali.
(disegno del proposto porto in acque profonde a Boegoebaai; foto courtesy by Boegoebaai Port & Rail Consortium)