(La prima struttura a gravità e il primo treno di liquefazione dell’impianto Arctic LNG 2 arrivano nel Golfo dell’Ob; foto courtesy Novatek)
ll golfo dell’Ob’ è una profonda insenatura della costa artica russa; si trova nel territorio del circondario autonomo Jamalo – Nenec, territorio federale degli Urali. Il golfo prende il nome dal fiume Ob’, che vi sfocia all’estremità meridionale
Sabetta Port. Le sanzioni legate all’invasione dell’Ucraina non fermano il progetto russo Arctic LNG 2 che si prevede in funzione alla fine di quest’anno, secondo la Compagnia Statale Cinese di Petrolio e Gas CNOOC. Il porto di Sabetta è correlato al progetto Yamal Gas Mega e gli scienziati ambientalisti avvertono delle conseguenze dello sviluppo artico russo.
Sabetta è uno dei più grandi porti artici russi situati nella penisola Yamal, sulla riva del fiume Ob. Il progetto portuale è stato iniziato dal Governo russo come progetto d’importanza strategica per lo sviluppo della penisola Yamal ricca di gas. Le società chiave dello sviluppo del porto includono Novatek, l’Agenzia Federale del Trasporto Marittimo e Fluviale e la statale Enterprise Rosmorport. Il porto copre un’area di 60 ha. Il progetto prevede la costruzione di un canale marino di 50 km, un canale di avvicinamento lungo 6 chilometri e largo 420 mt e ormeggi per i materiali da costruzione merci e petroliere.
Le opere di dragaggio eseguite nel porto ammontavano a 1,5 milioni di sterline; e un totale di 25 milioni di metri cubi di permafrost sono stati scavati dal dragaggio dell’area del mare e dal canale di avvicinamento.
Il primo treno di liquefazione è arrivato a destinazione nel Golfo dell’Ob la settimana scorsa ed è già in fase di messa in servizio.
Il gigantesco progetto GNL inizialmente si affidava a fornitori di tecnologia occidentali come Technip e Siemens, ma queste aziende hanno dovuto ritirarsi a causa delle sanzioni lo scorso anno, portando con sé la loro vasta esperienza in sofisticati progetti energetici.
Il primo treno era completo per circa il 90% quando è partito nel 2022, ma la Novatek è riuscita a completare il primo impianto di liquefazione sostituendo i fornitori cinesi.
La Cina ha un investimento significativo in Arctic LNG 2, sia come finanziatore che come futuro cliente. CNOOC detiene una quota del 10% e CNPC detiene un ulteriore 10%. La francese TotalEnergies e la giapponese Mitsui detengono un altro 10% ciascuna.
L’enorme impianto è stato costruito sopra una struttura a gravità in cemento (GBS, Gravity Based Structure), che è stata trasportata da Murmansk al porto artico di Sabetta a luglio scorso e affondata intenzionalmente su un sito permanente preparato la scorsa settimana. Ora è in corso la messa in funzione del primo impianto, mentre gli altri due impianti sono in costruzione.
Secondo la Novatek la piattaforma GBS del secondo treno è stata terminata e le parti superiori sono in costruzione nel cantiere dell’azienda a Murmansk. Il completamento complessivo era di circa l’80% alla fine di aprile, mettendo in carreggiata il secondo treno per la consegna nella penisola di Gydan nel 2024. L’innovativo concetto di costruzione basato su GBS consente di mettere in funzione nuovi impianti GNL più velocemente e con minori spese in conto capitale. Il centro di costruzione GNL nella regione di Murmansk offre un vantaggio unico nella fabbricazione di treni GNL in serie.
L’infrastruttura costiera del porto di Ultrenneye è quasi completata, afferma la società. Alcuni leader ucraini hanno chiesto sanzioni occidentali totali sui progetti GNL russi. Le sanzioni secondarie occidentali – ovvero le misure rivolte a tutti i partecipanti a un’attività sanzionata, indipendentemente dalla nazionalità – aiuterebbero a tagliare le entrate statali russe, secondo il Governo ucraino. Finora, gli alleati dell’Ucraina si sono astenuti dall’utilizzare sanzioni secondarie, che possono avere gravi effetti collaterali indesiderati sui mercati e sulle nazioni neutrali.
Il Governo ucraino è convinto che le sanzioni secondarie sono necessarie per compensare un’evidente debolezza delle disposizioni primarie esistenti che impediscono alle società statunitensi e dell’UE di partecipare alla costruzione dell’infrastruttura GNL russa, che invita implicitamente le società cinesi a prendere il loro posto.
L’introduzione di sanzioni secondarie sul settore GNL russo in pieno svolgimento, in particolare, per forzare l’arresto completo del progetto Arctic LNG-2, è l’ovvio passo necessario che l’UE e gli Stati Uniti devono attuare per mantenere la loro sicurezza dichiarata e le politiche climatiche.
Image courtesy Novatek