La Germania conferma residui esplosivi sullo yacht usato per l’attacco al Nord Stream

(Una vasta perdita di gas naturale da una delle linee rotte del nel Baltico, 27 settembre 2022; foto courtesy by Guardia Costiera svedese)

Berlino. I Governi di Germania, Danimarca e Svezia hanno emesso un aggiornamento formale sulle loro indagini separate sull’esplosione del Nord Stream e la linea di indagine tedesca continua a concentrarsi su uno yacht a vela, sospettato di essere stato utilizzato per trasportare i sabotatori sulla scena.

Nel settembre 2022, esplosioni sottomarine hanno rotto tre delle quattro linee di gas parallele installate nei progetti Nord Stream 1 e 2. Queste linee sono state installate per trasportare il gas dal produttore russo Gazprom alle utility nel nord della Germania.

Gli investigatori in Danimarca e Svezia hanno confermato che il danno al complesso del Nord Stream è stato effettivamente un atto di sabotaggio, ma il colpevole rimane sconosciuto al pubblico, nonostante un’ampia varietà di speculazioni e accuse.

A marzo, diversi media tedeschi hanno riferito che un gruppo ucraino aveva effettuato l’attacco utilizzando uno yacht e che questi agenti avevano basato la loro attività fuori dal porto di Rostock. I rapporti suggerivano che una società di proprietà ucraina avesse noleggiato lo yacht, che fosse stato trovato vicino alla scena degli attacchi e che fossero stati confermati residui di esplosivo a bordo.

L’Ucraina ha negato questa accusa. Secondo una nota diplomatica formale rilasciata l’altro giorno, gli investigatori tedeschi hanno stabilito che lo yacht sospetto è stato noleggiato utilizzando una falsa identità. Tracce di esplosivo sottomarino sono state trovate in campioni prelevati a bordo dello yacht, ha confermato la nota di aggiornamento, ma non ha specificato se la composizione delle tracce corrispondesse ai residui esplosivi raccolti nei luoghi dell’esplosione.

Gli investigatori svedesi hanno confermato tracce di esplosivo su ‘oggetti estranei’ trovati sulla scena nelle acque svedesi.
Gli inquirenti tedeschi valutano che sia possibile che i sommozzatori abbiano effettuato l’attacco posizionando esplosivi sulle condutture, che sono alla portata di immersioni tecniche a circa 80 metri sotto la superficie.

Nell’aggiornamento rilasciato ieri, i diplomatici tedeschi hanno avvertito che al momento non è possibile identificare gli autori o determinare se l’attacco sia stato effettuato da un attore statale.

Abele Carruezzo