La Bandiera italiana resta ai primi posti quanto ad affidabilità e RINA al quinto posto secondo il Paris MofU
The Hague, Netherlands. Il 2022 è stato l’anno in cui il Protocollo d’Intesa di Parigi ha celebrato il suo 40° anniversario. In questi 40 anni, l’armonizzazione tra un numero crescente di Autorità Marittime membri ha gettato solide basi per l’effettiva riduzione del trasporto marittimo al di sotto degli standard nella regione del Mou di Parigi.
La relazione annuale lo commemora e si concentra principalmente sui risultati delle ispezioni del 2022.
La Bandiera italiana registra un secondo posto dopo la Danimarca nel Rapporto del 2022; lo certifica la nuova performance list di bandiere e registri appena adottata dal Comitato del Memorandum of Understanding, firmato per la prima volta da diversi paesi europei nel 1982, per concertare un sistema di verifica del rispetto, da parte delle navi stranieri in approdo in quei paesi, delle normative internazionali in materia di sicurezza, prevenzione dell’inquinamento e rispetto delle condizioni di vita dei lavoratori.
La lista suddivide le bandiere fra ‘bianche, grigie e nere’, dalle performance migliori a quelle peggiori sulla base di un indice ricavato dal database di ispezioni, tenendo conto dell’ultimo triennio e di un numero di almeno trenta ispezioni. La classifica 2022 annovera 39 bandiere bianche, 18 grigie e 9 nere.
Nel 2019, prima della pandemia di covid, il numero totale di Stati di bandiera sulla lista era di 70, di cui 41 nella ‘lista bianca’, 16 nella ‘lista grigia’ e 13 nella ‘lista nera’. Il confronto con il 2019 mostra uno spostamento di alcuni Stati di bandiera dalla lista bianca a quella grigia. Il numero di Stati di bandiera nella “lista nera” è diminuito di quattro unità.
La lista completa – WGB – presenta la spettro completo, dalle bandiere di qualità alle bandiere con scarse prestazioni considerate ad alto o altissimo rischio per la sicurezza in mare.
Importante per la lista completa è il numero totale di ispezioni e fermi registrati durante un periodo continuo: 3 anni per i flag e con almeno 30 ispezioni. La ‘lista bianca’ rappresenta i flag di qualità con un costante basso record di detenzione. Bandiere con una prestazione media sono mostrate nella ‘lista grigia’.
Per quanto riguarda la ‘Lista Bianca, Grigia e Nera’ per il 2022, sono elencati un numero totale di 66 bandiere: 39 sulla ‘lista bianca’, 18 nella ‘lista grigia’ e 9 nella ‘lista nera’.
Nel 2019 il numero totale di Stati di bandiera nell’elenco era 70 di cui 41 sulla ‘White List’, 16 sulla ‘Grey List’ e 13 sulla ‘Black List’.
Nel 2022 i primi 3 fermi in termini di tipologie di navi sono risultati: navi per il trasporto di bestiame 7,9%; navi per il trasporto merci generiche/multiuso al 6,8% e rimorchiatori al 6,5%. La categoria delle cisterne che trasportano liquidi nocivi sostanze (cisterne NLS, Noxious Liquid Substances in Bulk, con ‘NLS Certificate’) mostra il 12,5% che è il risultato di un solo fermo su 8 ispezioni; il generale per la categoria ‘altro’ mostra una percentuale del 7,1%, risultato di solo 1 fermo su 14 ispezioni.
Per quanto riguarda le Organizzazioni di Registro e Classificazione Navale, il Comitato ha monitorato attentamente le prestazioni delle Organizzazioni riconosciute (RO), che agiscono per conto degli Stati di bandiera. Per calcolare le prestazioni delle RO, viene utilizzata la stessa formula per calcolare il ‘fattore di eccesso’ degli Stati di bandiera. È necessario un numero minimo di 60 ispezioni per RO prima che le prestazioni vengano prese in considerazione per l’elenco.
Nel 2022 sono stati registrati 32 RO nell’elenco delle prestazioni. Rispetto all’anno scorso, il livello di performance delle RO è simile a quello dell’anno precedente, con una sola RO con performance ‘bassa’. Il RINA è al quinto posto, fra i registri con alte performance. A partire dal 1° luglio 2023, le nuove liste di prestazioni saranno utilizzate per calcolare il profilo di rischio della nave.
Il MofU di Parigi ha pubblicato il suo Annual Report il primo luglio scorso; consultabile sul sito web (www.parismou.org). Riportiamo solo la parte della ‘white list’ e la parte ‘alta’ dei Registri di Classificazione Navale.