La Russia, luglio 2022, ha siglato un patto triennale in cui le Nazioni Unite si impegnano ad aiutare Mosca a superare eventuali ostacoli alle proprie spedizioni di cibo e fertilizzanti
Bruxelles. Vi sono molti argomenti di ‘distrazione di massa’ portati avanti dalla stampa e dalle televisioni sui dati delle sanzioni inflitte alla Russia dopo la sua invasione dell’Ucraina. Petrolio e gas che comunque vengono esportati (navi ombra) e poi rivenduti a prezzi maggiorati; lo stesso dicasi sui cereali russi. Il dato politico dell’Europa è di trovarsi già in ‘campagna elettorale’ per le elezioni del 2024.
Mentre la minaccia all’accordo sul Corridoio del Mar Nero – ‘Black Sea Grain Initiative’ – raggiunge un livello tale che l’Occidente si è reso conto che era necessario qualche ‘atto’concreto oltre le parole per convincere la Russia a non abbandonare l’accordo stesso. La Russia non vede alcun motivo per estendere l’accordo sul grano del Mar Nero oltre il 17 luglio perché l’Occidente ha un comportamento ‘oltraggioso’ sull’accordo.
E’ di questi giorni, la notizia, ancora non confermata, che l’UE stia prendendo in considerazione una proposta per la Banca Agricola russa di istituire una filiale, che consentirebbe all’esportazione di merci russe non sanzionate di riconnettersi alla rete finanziaria globale.
Una proposta che sposta il ‘baricentro’ dei negoziati verso la Russia: tenderebbe ad accettare una delle richieste della Russia, ma non tutte. Infatti, oltre al ripristino dell’accesso al Meccanismo Bancario Internazionale SWIFT, la Russia vuole anche la ripresa delle forniture di macchine agricole e componenti, e la rimozione dei vincoli su assicurazioni e riassicurazioni.
La Commissione europea non commenta e non conferma la notizia, mentre Mosca ha affermato di non avere nulla da dire sull’attuazione futura dell’accordo sul Black Sea.
Tuttavia, la Russia ha ribadito di essere pessimista sulle prospettive di rinnovo dell’accordo, affermando che non sono stati compiuti progressi nell’attuazione degli accordi di accompagnamento che riguardano le esportazioni russe.
Anche i mercati non hanno reagito ad una tale proposta dell’Ue e alle dichiarazioni russe; i prezzi del grano sono rimasti praticamente invariati, con la convinzione generale del mercato che l’accordo non sarebbe stato prorogato.
La filiale della Banca Agricola russa, come proposta dalla Ue, sarebbe autorizzata a utilizzare il Sistema di Messaggistica Finanziaria Globale SWIFT, che è stato chiuso alle maggiori banche russe dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Da parte ucraina, gli ambienti diplomatici si sono sentiti umiliati, dichiarando che l’Ue intende facilitare l’accordo del grano per le esportazioni agricole – opportunità accettabile – ma che “non si possono fare concessioni a un ricattatore perché lo si incoraggia a continuare a ricattare”.