(Foto courtesy by RINA)
Port of Ras Laffan, Qatar. La Società di Classificazione Navale italiana RINA ha completato uno studio su una straordinaria proposta ingegneristica: ha definito i passaggi necessari per costruire un gasdotto dell’idrogeno che si estende da Ras Laffan, in Arabia Saudita, alla Grecia meridionale, collegando un promettente produttore d’idrogeno verde e blu con il mercato più avanzato dei carburanti a zero emissioni di carbonio.
In collaborazione con la Società di consulenza ingegneristica AFRY, RINA ha condotto uno studio iniziale per esaminare i modi per collegare l’idrogeno del Golfo con i consumatori di energia europei senza i passaggi intermedi richiesti per il trasporto marittimo.
L’idrogeno è difficile da dislocare su lunghe distanze a causa della sua bassa densità energetica e dei requisiti di manipolazione speciali; può anche essere trasformato chimicamente in ammoniaca o metanolo o sciolto in un solvente, ma questi passaggi riducono l’efficienza energetica di andata e ritorno. Un gasdotto consentirebbe il trasporto continuo del gas, senza liquefarlo o trasformarlo prima in un’altra sostanza chimica.
“La discussione sull’esportazione di idrogeno e dei suoi prodotti di sintesi dal Golfo verso l’Europa sta attualmente ruotando attorno al trasporto di molecole via nave. Queste opzioni ricevono sovvenzioni dell’UE e stimolano l’attività all’interno dell’industria del gas/idrogeno, ma potrebbero non essere più efficienti per il trasporto alla rinfusa”, ha sostenuto RINA.
L’analisi della Società RINA ha rilevato che la corretta configurazione del gasdotto potrebbe trasportare circa 2,5 milioni di tonnellate d’idrogeno l’anno. Se fosse necessario aumentare questo livello di trasporto, si potrebbero aggiungere gasdotti paralleli per aumentare la capacità.
Per quanto riguarda la scala, l’obiettivo complessivo dell’Arabia Saudita per la produzione d’idrogeno pulito (verde più blu) è di quattro milioni di tonnellate all’anno entro il 2035. Il costo del trasporto ammonterebbe a circa 1,30 dollari al chilo di H2, portando il prezzo dell’idrogeno pulito fornito dal Golfo a circa 2,50 dollari al chilo. Questo è all’estremità inferiore dell’intervallo per la stima dei prezzi dell’Agenzia internazionale dell’energia per H2 basato su fonti rinnovabili.
I rischi geopolitici sono una preoccupazione fondamentale per qualsiasi progetto energetico transnazionale di queste dimensioni, ma il tracciato della pipeline passerebbe attraverso un numero relativamente piccolo di nazioni: Arabia Saudita, Egitto e Grecia.
RINA ha preso atto del progetto proposto per il gasdotto EastMed da Israele a Cipro alla Grecia, che è fallito dopo che la Turchia ha protestato per il coinvolgimento cipriota; lo schema approssimativo del percorso per il proposto gasdotto H2 sembra passare a sud-est delle acque cipriote.
“I risultati dello studio rappresentano un contributo decisivo per rilanciare l’economia dell’idrogeno. Insieme con AFRY, abbiamo identificato un potenziale corridoio stabile per far incontrare domanda e offerta. L’aumento dell’adozione dell’idrogeno passa attraverso progetti come questo”, ha affermato Andrea Bombardi, Vice Presidente Esecutivo del RINA.
Ultimamente, Ugo Salerno, Presidente e Amministratore Delegato di RINA, partecipando al panel ‘Rivoluzione green’ del 52° Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori, tenutosi l’altro giorno a Rapallo, ha dichiarato che “ l’idrogeno rappresenta una delle molecole fondamentali nell’ambito della generazione e della trasmissione di energia. Infatti, è importante sviluppare tutte le tecnologie in modo parallelo con particolare attenzione alla cattura della CO2. Attraverso l’evoluzione delle tecnologie, si può ottenere un idrogeno con un contenuto di carbonio paragonabile a quello prodotto con le fonti energetiche rinnovabili, aprendo la strada verso una maggiore sostenibilità”.