(Foto cortesy Governo ucraino)
Kiev. I funzionari ucraini monitoreranno quest’estate h24 i livelli dell’acqua lungo il Danubio, poiché è probabile che più esportazioni di grano vengano spostate lungo il fiume più lungo d’Europa, con la Russia che rende le spedizioni attraverso il Mar Nero quasi impossibili.
Il capo dell’Autorità dei porti marittimi ha dichiarato ieri che il Danubio diventerà lo sbocco chiave per le esportazioni ucraine, mentre la Russia blocca i trasporti via Mar Nero.
La ‘Black Sea Grain Initiative’, promossa lo scorso anno da Turchia, Nazioni Unite, Russia e Ucraina, dovrebbe essere rinnovata il 18 luglio, con molte speculazioni che la Russia non la rinnoverà. Mosca, infatti, ha minacciato di non estendere l’accordo oltre il 18 luglio a meno che non vengano soddisfatte una serie di richieste, tra cui la rimozione degli ostacoli alle esportazioni russe di grano e fertilizzanti.
Nelle ultime settimane, l’Ucraina non è stata in grado di spostare molti carichi dai suoi tre porti approvati sul Mar Nero, adducendo l’interferenza della Russia.
“Con la Russia che blocca di fatto il funzionamento del corridoio del grano, dobbiamo essere pronti a ricevere quasi l’intero volume delle esportazioni del nuovo raccolto attraverso i porti del Danubio”, ha detto ieri alla stampa Dmytro Barinov, vice capo dell’Autorità dei porti marittimi.
Il Governo di Kiev desidera approfondire il canale Bystre sul Danubio per consentire il transito di navi più grandi. L’Ucraina deve essere pronta ad esportare principalmente attraverso i porti del Danubio; anche con un raccolto ridotto previsto per il 2023, l’Ucraina dovrà comunque esportare più di 30 milioni di tonnellate di grano, milioni di tonnellate di oli vegetali e semi oleosi.
La fine dell’accordo sui cereali del Mar Nero colpirebbe duramente il Corno d’Africa, affermano i funzionari del Governo ucraino, avvertendo che un altro aumento dei prezzi dei prodotti alimentari si aggiungerebbe alle decine di milioni di persone che soffrono la fame.