(La piattaforma israeliana del gas Leviathan; foto courtesy by Leviathan)
Nicosia. Per il Presidente di Cipro, Nikos Christodoulidis, l’isola cipriota vuole affermarsi come porta d’ingresso dalle risorse di gas del Mediterraneo orientale verso l’Europa attraverso un corridoio marittimo di navi metaniere.
Il nuovo Governo centrista di Cipro, salito al potere lo scorso febbraio, ha raffreddato l’idea sostenuta dai suoi predecessori di un gasdotto ‘EastMed’ che trasferisca il gas in Europa. Invece, le Autorità ora vogliono trasportare, tramite gasdotto, il gas naturale dai giacimenti nel Mediterraneo orientale all’isola per l’utilizzo nella produzione di energia elettrica convenzionale domestica, con un ulteriore impianto di Gnl da elaborare per i mercati europei, ha affermato il presidente durante un seminario di studi fra le parti interessate del settore a Nicosia.
“Attraverso questa struttura, il gas naturale proveniente dalla regione del Mediterraneo orientale può essere liquefatto a Cipro e trasportato da metaniere verso i mercati europei, creando così un corridoio di approvvigionamento di gas del Mediterraneo orientale verso l’Europa”, ha spiegato il Presidente Christodoulidis agli intervenuti.
Il Mediterraneo orientale ha prodotto alcune delle più grandi scoperte di gas naturale dell’ultimo decennio. Cipro ha segnalato la sua prima scoperta di gas naturale nel 2011, anche se deve ancora entrare in produzione.
I piani per un gasdotto di 2.000 km (1.243 miglia) per portare il gas del Mediterraneo orientale in Europa erano in discussione da circa un decennio. Tuttavia, c’è stata una battuta d’arresto all’inizio del 2022, quando gli Stati Uniti hanno ritirato il loro precedente sostegno, dicendo che era troppo costoso e che ci sarebbe voluto troppo tempo per costruirlo.
Le decisioni sullo sfruttamento del gas presente, copioso, nel Mediterraneo orientale subiranno a breve un’accelerazione: la prospettiva è di esportare quel gnl in tutta Europa e proprio a tal fine cresce il ruolo dell’Italia che tramite Piombino e Ravenna assume lo status di snodo continentale imprescindibile.
L’area del Mediterraneo orientale è ricca di gas, ma attualmente l’espressione di questo potenziale non sembra essere immediata a causa di una serie di criticità sia dal punto di vista infrastrutturale che di natura geopolitica. A delineare questo quadro è l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. “vi sono dei contenziosi difficilmente sanabili tra Turchia e Cipro”, mentre un nuovo contenzioso nascerà sicuramente a seguito dall’accordo del 2019 tra Ankara e Libia che ha definito una zona molto vasta che copre quasi tutto il Mediterraneo orientale.
La cooperazione energetica tra i Paesi di Cipro, Israele e Grecia è il principale tema comune e sorvegliato dagli Usa e con l’interesse attivo dell’Italia (ENI). Rimane il dubbio se creare infrastrutture adeguate a Cipro per il gas naturale, senza dimenticare la controversia pendente tra Cipro e Israele in merito al deposito ‘Afrodite’ nella Zona Economica Esclusiva cipriota (ZEE) e al vicino giacimento ‘Isai’, per il quale vi sono rivendicazioni da parte di Israele.
Cipro e Israele stanno lavorando a un accordo nel settore energetico per la costruzione di un gasdotto che collegherà i due Paesi e per la costruzione di un impianto di liquefazione del gas naturale destinato all’esportazione via nave verso l’Europa.
Una volta firmato l’accordo, il gasdotto potrebbe essere completato in 18 mesi. Per la costruzione dell’impianto di liquefazione a Cipro ci vorranno due anni e mezzo. Finora sono stati scoperti cinque depositi di gas di notevoli dimensioni al largo della costa meridionale di Cipro. Israele invece dispone di undici giacimenti di questo tipo: il più grande, chiamato Leviathan, contiene circa 623 miliardi di metri cubi di gas.