La pratica pericolosa dei trasferimenti da nave a nave in mare aperto, nonché i metodi utilizzati per oscurare l’identità delle navi e disattivare i transponder AIS, sono stati discussi dal Comitato Legale dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO)
Londra. Nell’ultima riunione, la 110a sessione – LEG 110 – il Comitato ha esaminato un documento presentato alla sessione che ha aumentato la consapevolezza delle conseguenze e delle preoccupazioni per la responsabilità globale e il regime di risarcimento, dovuti all’aumento dei trasferimenti da nave a nave in mare aperto.
Il Comitato ha osservato che ciò minava lo spirito della regolamentazione delle operazioni da nave a nave delle navi cisterna, come prescritto dalla Convenzione Internazionale dell’IMO per la prevenzione dell’inquinamento provocato dalle navi (MARPOL). Il Comitato è stato informato che una flotta di 300-600 navi cisterna, composta principalmente da navi più vecchie, comprese alcune non ispezionate di recente, con manutenzione scadente, proprietà poco chiare e una grave mancanza di assicurazione, era attualmente gestita come ‘flotta ombra’, per eludere le sanzioni e gli elevati costi assicurativi.
Ciò ha aumentato il rischio di fuoriuscita di petrolio o collisione. Ciò potrebbe anche comportare che un armatore partecipante eluda la propria responsabilità ai sensi dei relativi trattati di risarcimento – come la Convenzione Internazionale sulla Responsabilità Civile per danni da inquinamento da idrocarburi (CLC) e la Convenzione Internazionale sui bunker – in caso di altre navi, ponendo anche un rischio maggiore sugli Stati costieri e sui Fondi Internazionali per il risarcimento dei danni da inquinamento da idrocarburi.
A seguito della discussione, il Comitato ha ritenuto che i trasferimenti da nave a nave in alto mare costituissero attività ad alto rischio che minano il regime internazionale in materia di sicurezza marittima, protezione ambientale e responsabilità e che occorre affrontare con urgenza il risarcimento.
Il Comitato ha ampiamente sostenuto le misure raccomandate delineate nella presentazione originale, tra cui: a) gli Stati di bandiera sono invitati a garantire che le navi cisterna, battenti la loro bandiera, aderiscano alle misure che vietano o regolamentano legalmente i trasferimenti da nave a nave e che tali navi aderiscano ulteriormente allo spirito dei requisiti di sicurezza delle convenzioni IMO e applichino standard di navigazione sicura per ridurre al minimo il rischio di inquinamento da idrocarburi; b) gli Stati di bandiera dovrebbero prendere in considerazione la possibilità che le navi aggiornino i loro manuali delle operazioni da nave a nave per includere la notifica al loro Stato di bandiera quando sono impegnate in un’operazione in mezzo all’oceano; c) gli Stati di approdo dovrebbero garantire l’applicazione delle convenzioni in materia di sicurezza e responsabilità su queste navi e garantire che le operazioni di trasferimento da nave a nave siano condotte in conformità con i requisiti di sicurezza applicabili nelle convenzioni IMO; d) qualora gli Stati di approdo venissero a conoscenza di navi che ‘si oscurano’, dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di sottoporre tali navi a ispezioni rafforzate come autorizzato e notificare l’Amministrazione di bandiera della rispettiva nave, a seconda dei casi.
Prendendo atto dell’interesse espresso da molte Delegazioni nel contribuire alla stesura di una risoluzione dell’Assemblea su quest’argomento, come proposto dalla Spagna, il Comitato ha invitato le Delegazioni interessate a contattare la Delegazione spagnola a questo proposito.
L’Assemblea dell’IMO si riunisce dal 27 novembre al 6 dicembre 2023. Il Comitato ha deciso che le altre Agenzie delle Nazioni Unite dovrebbero essere informate delle questioni discusse e delle preoccupazioni e delle sfide sollevate, in modo che anche loro possano agire per le questioni di loro competenza.
Sull’uso fraudolento dei numeri d’identificazione IMO, il Comitato è stato informato di tali casi di uso da parte di società e su questioni relative ai sistemi di numeri di identificazione IMO.
Il Comitato ha convenuto che dovrebbero essere fornite maggiori informazioni sull’abuso del sistema di numerazione IMO, compresa la diffusione del problema e l’eventuale presenza di lacune nel sistema stesso.