La Spagna cerca di regolamentare i trasferimenti di petrolio da nave a nave in acque internazionali
(Foto by Shipping Company SCF – Safety Comes First-)
L’Europa potrebbe aver rimosso il petrolio russo dal suo mercato energetico, ma sta acquistando più Gnl russo rispetto alla normalità – L’altra Europa –
Bruxelles. Le sanzioni europee sull’energia russa escludono i carichi di petrolio e prodotti petroliferi dai porti del blocco, ma queste non valgono per il gas naturale liquefatto.
Le importazioni di gas naturale dal gasdotto russo nell’UE sono diminuite dall’invasione dell’Ucraina, ma le utility europee stanno importando più gas naturale liquefatto russo rispetto ai dati normali degli anni precedenti.
Nel 2021 le importazioni di Gnl dalla Russia si sono attestate a circa 16 miliardi di metri cubi; l’anno scorso, con l’avanzare dell’invasione dell’Ucraina, quel numero è salito a 22 miliardi di metri cubi. Risultato che è l’opposto dell’obiettivo politico generale dell’Europa: ridurre la dipendenza dall’energia russa, diversificare il suo approvvigionamento energetico e ridurre i flussi finanziari al Governo russo.
I 27 Stati membri dell’UE stanno ora negoziando un meccanismo per chiudere la scappatoia russo-Gnl senza passare attraverso il difficile processo di istituire nuove sanzioni.
Una proposta guidata dagli Stati baltici e dell’Europa orientale consentirebbe a una singola nazione dell’UE di impedire agli esportatori russi di gas di fare offerte sulla capacità dei terminal di importazione, bloccando di fatto i carichi russi di Gnl dai porti marittimi della nazione.
Il piano è incluso nella posizione ufficiale dei Ministri dell’Energia dell’UE sulle nuove regole di mercato per il settore del gas del blocco, ed è soggetto a ulteriori negoziati con il Parlamento dell’UE.
Nel frattempo, il Commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson, ha esortato i fornitori di gas dell’UE a interrompere volontariamente l’acquisto di Gnl russo.
“Incoraggio tutti gli Stati membri e tutte le società a smettere di acquistare Gnl russo e a non firmare nuovi contratti di gas con la Russia una volta scaduti i contratti esistenti”, ha detto alla stampa giorni addietro.
La Spagna è il più grande importatore dell’UE di Gnl russo e il Vice primo ministro Teresa Ribera ha incoraggiato le utility della nazione a “intensificare la diversificazione della fornitura di gas naturale liquefatto e fare a meno di quelli dalla Russia”, secondo una sua intervista alla TV spagnola.
Intanto, la Spagna ha emanato un Regolamento nazionale volto a limitare i trasferimenti di petrolio da nave a nave al di fuori della sua linea di 12 miglia, estendendo di fatto il dominio giuridico dell’Autorità spagnola in acque internazionali. Si tratta dell’area al largo dell’exclave spagnola di Ceuta, uno dei due hub principali per i trasferimenti di petrolio russo, ship to ship, in Europa.
Nel tentativo di reprimere queste operazioni di trasbordo, la Spagna, con questo Regolamento autorizza le Capitanerie Portuali a supervisionare le operazioni di ancoraggio negli ‘spazi marittimi spagnoli’ al di fuori dei mari territoriali spagnoli. Questi nuovi ‘spazi’ includono la Zona Contigua (12-24 miglia nautiche dalla costa) e la Zona Economica Esclusiva (24-200 miglia nautiche), dove gli Stati costieri hanno una giurisdizione limitata ai sensi dell’UNCLOS. Il Regolamento impone agli operatori di navi cisterna di chiedere il permesso alla Capitaneria di Porto spagnola più vicina se desiderano ancorare all’interno di ‘spazi marittimi spagnoli’ al di fuori del mare territoriale spagnolo e impone requisiti rigorosi per la sicurezza durante il periodo di ancoraggio.
Riconoscendo i limiti della propria giurisdizione nazionale, la Spagna presenterà presto una petizione all’IMO affinchè fornisca strumenti per impedire il trasferimento di greggio russo da nave a nave, davanti a Ceuta.
(Al largo di Ceuta, Spagna, trasferimento di carico ship to ship)