A La Valletta la cerimonia ufficiale alla presenza dei ministri dell’Interno e dell’Economia del Paese europeo
L’unità Offshore Patrol Vessel da 75 metri svolgerà operazioni di sorveglianza, vigilanza costiera e in alto mare e SAR nel Mediterraneo Centrale
Adria– La bandiera della Repubblica di Malta sventola sull’Offshore Patrol Vessel P71 a sancire l’entrata in servizio della nuova ammiraglia delle Armed Forces of Malta realizzata dal Cantiere Navale Vittoria.
Ieri pomeriggio, nella base navale della AFM in Floriana, La Valletta, si è svolta, alla presenza del Ministro dell’Interno, della Sicurezza, delle Riforme e dell’Uguaglianza della Repubblica di Malta, Byron Camilleri, del Ministro dell’Economia, dei Fondi Europei e del Territorio della Repubblica di Malta, Silvio Schembri, del Segretario Parlamentare per i Fondi Europei, Chris Bonett, del Capo delle Forze Armate maltesi, il brigadiere Clinton O’Neill, dell’Ambasciatore Italiano a La Valletta, Fabrizio Romano, e del board member del CdA del Cantiere Navale Vittoria, Luigi Duò, la cerimonia ufficiale di consegna del pattugliatore più grande mai costruito dall’azienda veneta specializzata nella progettazione e costruzione di imbarcazioni militari, paramilitari, da lavoro, commerciali e da trasporto fino a 100 metri di lunghezza.
L’unità, lunga 75 metri, realizzata in Italia, nello stabilimento di Adria, verrà impiegata in operazioni di sorveglianza costiera, pattugliamento prolungato in alto mare e operazioni Search and Rescue.
Luigi Duò, componente del CDA del Cantiere Navale Vittoria durante la cerimonia ha ringraziato le istituzioni presenti e i rappresentanti delle AFM per la collaborazione e la fiducia sottolineando che: “L’imbarcazione da oggi in dotazione alle Forze Armate maltesi, per qualità progettuali, caratteristiche tecniche e dotazioni, potrà rappresentare un punto di riferimento a livello internazionale per le unità della stessa tipologia. Onorati del rapporto di stima e collaborazione costruito negli anni e iniziato decenni fa con la consegna delle due unità Melita SAR, guardiamo al futuro con speranza, sicuri che l’unità P71, la nostra 890ª unità, sarà all’altezza di tutti i peculiari compiti per i quali è stata concepita e realizzata. Non ci resta che augurare agli uomini e alle donne delle forze armate buon mare”.
L’OPV P71, è frutto della commessa, dal valore complessivo di oltre 50 milioni di euro, ottenuta dall’azienda veneta attraverso la partecipazione ad una preselezione prima e ad una gara pubblica internazionale poi facente capo al Ministero della Difesa dell’Isola e co-finanziata (per il 75%) dall’UE nell’ambito dell’Internal Security Fund (ISF) 2014-2020, il fondo istituito dall’Unione per l’attuazione della strategia di sicurezza interna, la cooperazione in materia di applicazione della legge e la gestione delle frontiere esterne dei Paesi Europei.
OPV P71
Con un dislocamento a pieno carico di oltre 2.000 tonnellate, una lunghezza e larghezza rispettivamente di 74.8 e 13 metri e un’immersione di 3,8 metri, l’OPV P71 può ospitare un equipaggio di quasi 50 elementi e personale aggiuntivo di altri 20. La piattaforma si caratterizza per una plancia in posizione elevata con capacità di visione a 360 gradi, dotata di protezione balistica, con passaggi laterali protetti per il personale sul ponte principale ed intorno alla stessa plancia. La nave ha un ponte di volo poppiero, predisposto per accogliere un hangar telescopico, con dotazioni per operazioni di volo diurne e notturne nonché rifornimento di carburante per un elicottero fino a 7 tonnellate come l’AW139 in dotazione alla Armed Forces of Malta.
L’area poppiera al di sotto del ponte di volo è dotata di una rampa di lancio e recupero per un RHIB da 9,1 metri con spazio addizionale per materiali e personale nonché portelli sul ponte di volo sovrastante per l’imbarco/sbarco di materiali grazie ad un’apposita gru di servizio sistemata sul lato di babordo della nave. Una seconda stazione sempre per RHIB da 9,1 metri è ricavata sul lato di dritta della piattaforma nell’area centrale della nave con gru compensata del tipo A-frame per lanciare e recuperare il RHIB anche con unità in navigazione. Entrambi i RHIB raggiungono una velocità massima di oltre 40 nodi e forniscono un pronto ausilio alle attività di controllo del traffico marittimo ed operazioni di ricerca e soccorso in cui è impegnata l’unità madre. La propulsione del P71 è affidata a due motori diesel da 5.440 kW ciascuno, di tipo medium speed, che muovono eliche a passo variabile in grado di garantire, a pieno carico, una velocità massima di oltre 20 nodi.
In alternativa la nave può essere propulsa a velocità di pattugliamento compreso tra i 9 e fino ad oltre 12 nodi da due motori elettrici calettati sulla presa di forza dei riduttori (PTI) ed alimentati da due dei tre generatori principali da 750 kW, medium speed, di cui è dotata la nave: questa soluzione diesel-elettrica a velocità di pattugliamento consente maggiore efficienza, ridotti consumi e soprattutto minori emissioni nocive per lo spettro di velocità di più largo impiego dell’unità. L’imbarcazione è dotata di due eliche di manovra trasversali, una prodiera ed una poppiera, e di pinne stabilizzatrici attive retrattili che garantiscono grande stabilità e tenuta al mare.
Progettato e costruito sotto la sorveglianza del registro navale americano ABS, il P71 è dotato di un’arma a controllo remoto da 25 mm e mitragliatrici leggere di diverso calibro mentre il sistema integrato di comando, controllo e navigazione comprende un radar 2D di sorveglianza, un radar di navigazione e comunicazioni satellitari.