L’altro giorno, venerdì 10 febbraio, la Confederazione degli armatori italiani ha inviato ai Ministeri competenti un proprio ‘position paper’ riguardo alla Taxonomy Regulation
Roma. Anche per Confitarma l’EU Taxonomy rimane difficile da applicare soprattutto nel settore dei trasporti marittimi.
Vi è molta preoccupazione per l’attuale qualità del dibattito incentrato sul Regolamento sulla Tassonomia. Molti ‘documenti di posizione’ sono stati inoltrati a Commissione e Parlamento europeo soprattutto ai Governi degli Stati membri. Tutti confermano che la ‘tassonomia’ è solo un sistema per identificare/classificare le ‘attività economiche sostenibili’ in linea con l’obiettivo dell’accordo di Parigi/legge sul clima dell’UE della neutralità del carbonio entro il 2050.
Si tratta di un quadro di trasparenza/rendicontazione e non contiene alcun requisito minimo di investimento/prestito per gli Istituti Finanziari. Tecnici ed esperti contestano che la tassonomia aiuta a identificare gli ‘investimenti sostenibili’, ma non afferma se questi investimenti siano finanziariamente solidi. Il vero problema non è la tassonomia, ma il fatto che circa il 50% degli investimenti in Europa necessari per raggiungere lo zero netto entro il 2050 non sono redditizi nell’attuale contesto politico di prezzo del carbonio, tassazione e sussidi. Gli investitori e le aziende non trasferiranno il loro capitale su questi investimenti fino a quando non saranno convinti di poter generare ritorni economici.
Uno dei punti, che ha scatenato l’acceso dibattito di questi giorni, riguarda il gas naturale come fonte energetica. La soglia di emissioni fissata per ottenere l’etichetta verde era pari a 100 g di CO2 equivalente per chilowattora; senza l’etichetta verde dell’UE, però, le centrali elettriche a gas avrebbero potuto perdere miliardi di euro di finanziamenti privati. Un problema sentito soprattutto nei Paesi dell’Europa orientale, dove gli impianti a gas a ciclo combinato stanno favorendo la transizione dal carbone.
Gli esperti affermano che il gas è ritenuto fondamentale per la sostituzione del carbone – che ha intensità emissiva molto più alta- e per fornire flessibilità e capacità di accumulo al sistema di approvvigionamento energetico con l’obiettivo di far fronte ai picchi di domanda che le fonti di energia rinnovabile ancora non sono in grado di garantire pienamente. Le fonti energetiche di transizione dovrebbero essere considerate come temporanee e, in quanto tali, non avrebbero alcun problema a trovare finanziamenti sul mercato. Inserendole all’interno della Tassonomia produce una transizione più lenta oltre a essere un errore dal punto di vista degli esperti del settore.
Su questo scenario, Confitarma ha indirizzato ai Ministeri competenti (MEF, MIT, Ministero delle imprese e del Made in Italy) il proprio ‘Position Paper’ sulla Taxonomy Regulation (Tassonomia Europea).
Nel sottolineare che la ‘Taxonomy Regulation’ è un Regolamento Comunitario (n. 852/2020) che mira a disciplinare la definizione ‘green’ dei settori economici e dei relativi investimenti e finanziamenti attraverso un set di regole e criteri di eligibilità (Technical Screening Criteria), definiti dagli esperti ‘politicamente’ molto delicati.
In tale contesto, afferma Confitarma, lo ‘shipping’ è stato definito un “settore transizionale” con criteri temporanei validi fino al 2025.
Tra questi, uno dei principali e condizionanti è rappresentato dal fatto che le navi non devono essere destinate al trasporto di fossil fuel.
Confitarma ha fatto presente che tale criterio stride con la natura “transizionale” attribuita al settore, e che frequentemente non è l’armatore a determinare l’utilizzo della nave con riferimento al carico trasportato, bensì l’operatore e, pertanto, esso non può, in quanto proprietario dell’asset, essere danneggiato per volontà non proprie.
Nel Position Paper è stata inoltre evidenziata l’incongruente e ingiustificata assenza delle crociere dal futuro 2° Atto Delegato; ciò appare un controsenso alla luce del fatto che il settore Crociere è, invece, incluso e disciplinato nell’ambito del 1° Atto Delegato relativo ai primi due obiettivi ambientali (mitigation e adaptation).
Confitarma ha, infine, costituito uno specifico Gruppo di Lavoro dedicato alla disciplina della Tassonomia coinvolgendo tutti gli stakeholders, inclusi i principali Gruppi Bancari, CDP, SACE, e i rappresentanti del MEF.