(Foto courtesy of Bandari Maritime Academy Mombasa, Kenya)
Londra. Con la fine del mandato del Segretario generale dell’IMO, Kitack Lim, quest’anno, l’Agenzia ha avviato il processo di ricerca di un successore.
Una delle contendenti per la posizione è Nancy Karigithu, attualmente Ambasciatrice del Kenya e inviata speciale per i trasporti marittimi e la Blue Economy. La candidatura all’IMO dell’Amb. Karigithu è stata appoggiata dal Presidente del Kenya e dall’Unione Africana, anche se il suo tentativo di guidare l’IMO arriva in un momento in cui l’Agenzia sta affrontando le opposizioni interne di alcune parti interessate del settore marittimo.
Ci riferiamo alla sensazione che l’IMO non riesce a promuovere un consenso globale su alcune delle questioni critiche che preoccupano l’industria dei trasporti marittimi.
Alcuni punti del suo programma per la candidatura.
Per gli Stati membri e l’industria, la visione dell’Amb. Karigithu è quella di intraprendere azioni per garantire che l’IMO rimanga un’Organizzazione guidata dagli Stati membri, in linea con i sogni dei suoi membri fondatori. Nel complesso, l’IMO deve rimanere neutrale, trasparente, proattivo ed efficiente, basato sul rispetto reciproco, l’equità e la giustizia. Il suo impegno sarà focalizzato a promuovere il merito, il riconoscimento del talento e del duro lavoro, e la parità di trattamento per tutto il personale del Segretariato.
Per l’Ambasciatrice keniota, occorrerà incentivare la disponibilità e la scalabilità di combustibili e tecnologie marine a basse e zero emissioni di carbonio, esaminando tutte le misure necessarie per affrontare i problemi di sicurezza emergenti legati all’uso di carburanti alternativi. Nella proposta si legge che la sua azione sarà di promuovere progetti pilota di carburanti alternativi e studi sulla sicurezza di questi carburanti. Ciò potrebbe essere fatto creando partnership tra produttori di carburante, Compagnie di navigazione, Società e Registri di classificazione navale e fabbriche di motori per la propulsione navale.
Sull’impatto del cambiamento climatico i paesi con maggiori risorse si devono impegnare a fornire il sostegno necessario ai paesi in via di sviluppo e ai paesi meno sviluppati se si vuole una rapida transizione verso combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio.
Il curriculum vitae è di tutto rispetto.
Per oltre trent’anni, Nancy Karigithu ha ricoperto varie posizioni politiche di alto livello nell’industria marittima. Ha una vasta esperienza sia all’interno del Governo sia presso l’IMO, come consulente prima, poi come delegato, il che gli ha permesso di conoscere a fondo le strutture dell’IMO.
A livello nazionale, ha creato la Kenya Maritime Administration (KMA), diventando il primo Direttore Generale (DG) dell’Organizzazione, posizione che ha ricoperto per nove anni.
A livello regionale, ha guidato gli sforzi e il contributo del Governo keniota alla soppressione e alla prevenzione di atti di pirateria e rapina a mano armata contro le navi all’interno della regione dell’Oceano Indiano occidentale, nonché all’attuazione del Codice di Condotta di Gibuti (DCoC) e dei suoi emendamenti.
Al culmine della pirateria somala nel 2010, è stata Direttore generale dell’Autorità Marittima del Kenya. Durante tale periodo, il Governo keniota ha stipulato un accordo con l’UE per perseguire e imprigionare sospetti pirati somali.
Se eletta Segretario generale, diventerebbe la prima donna ad occupare tale carica; per questo, si legge nella presentazione della candidatura, occorrerà approfondire la collaborazione tra gli Stati membri per garantire che l’IMO abbia accesso a conoscenze, informazioni e intelligence, che devono essere utilizzate appieno per affrontare i problemi di sicurezza marittima.