Una sentenza che farà ‘scuola’ e consentirà ai cubano-americani di chiedere un risarcimento per i sequestri di beni dell’era della Guerra Fredda. La Norwegian Cruise Line deve pagare 110 milioni di dollari di danni per aver scalato un porto con relativi servizi che il Governo di Cuba ha confiscato nel 1960.
Miami. La decisione del Giudice Distrettuale degli Stati Uniti, Beth Bloom a Miami, dell’altro giorno, segue la sentenza del marzo scorso secondo cui l’uso del terminal del porto crocieristico dell’Avana costituiva traffico di proprietà confiscate della società querelante, Havana Docks Corp., registrata nello Stato di Delaware, sito nella costa orientale degli USA.
“Il giudizio è emesso a favore della querelante Havana Docks Corporation e contro la Norwegian Cruise Line Holdings, Ltd”, si legge nella decisione.
“La querelante riceverà $109.848.747,87 per risarcimento dei danni”, afferma, il Giudice, aggiungendo che la Compagnia Norwegian Cruise Line dovrebbe anche pagare altri 3 milioni di dollari per i costi e spese legali.
Il Presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha criticato aspramente la legge Helms-Burton, definendola una violazione extraterritoriale del Diritto Internazionale.
La società Havana Docks aveva anche citato in giudizio le Compagnie di crociera Carnival, Royal Caribbean e MSC ai sensi della legge Helms-Burton, che consente ai cittadini statunitensi di citare in giudizio per l’uso di proprietà sequestrate a Cuba dopo il 1959.
La sentenza potrebbe alimentare più azioni legali da parte degli esiliati cubani che perseguono rivendicazioni, che secondo una stima valgono 2 miliardi di dollari per sequestri di beni sotto la dittatura del defunto leader cubano Fidel Castro.
La stessa sentenza può anche servire come ‘precedente’ per le multinazionali e creare delle complicazioni che possono derivare dall’esercizio di affari a Cuba.
Le navi da crociera statunitensi nel 2016 hanno iniziato a scalare il porto cubano dell’Avana per la prima volta dopo decenni, a seguito di una distensione negoziata dall’ex Presidente Barack Obama che ha allentato alcune disposizioni di un embargo statunitense in vigore dalla Guerra Fredda. Ma l’Amministrazione Trump nel 2019 ha ordinato di interrompere tutte le crociere cercando di fare pressione su Cuba per il suo sostegno al Presidente venezuelano Nicolas Maduro, un avversario ideologico di Washington.
L’Amministrazione Trump ha anche consentito ai cittadini statunitensi di citare in giudizio terzi per l’utilizzo di proprietà sequestrate dalle Autorità cubane, una disposizione dell’Helms-Burton Act che era stata revocata da ogni Presidente precedente dall’approvazione della legge nel 1996.
Havana Docks afferma che Cuba, che è stata soggetta a un embargo commerciale statunitense decennale, non l’ha mai compensata per l’acquisizione della proprietà. Ha citato in giudizio le quattro compagnie di crociera nel 2019 presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto meridionale della Florida.
Bloom a marzo ha dichiarato che le società erano responsabili per i danni ai sensi dell’Helms-Burton Act, noto anche come Libertad Act. Secondo il Consiglio Commerciale ed Economico USA-Cuba, un’Organizzazione no-profit che fornisce informazioni sulle relazioni tra i due paesi, le 5.913 richieste certificate per proprietà sequestrate a Cuba rappresentano quasi 2 miliardi di dollari di responsabilità.
Quarantaquattro cause legali sono state intentate ai sensi del Titolo III della Legge Helms-Burton, si legge nella nota dell’Organizzazione. Intanto, per gli ultimi querelanti di origine cubana, la decisione darà loro un momento di soddisfazione.