(Isabelle Ryckbost, Secretary General ESPO)
Bruxelles. L’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi (ESPO, European Sea Ports Organization) accoglie con favore il testo dell’orientamento generale del Consiglio, poiché sostiene chiaramente l’approccio della Commissione volto a sottolineare l’importanza della dimensione marittima e rafforzare il ruolo dei porti nel quadro della politica europea in materia di TEN-T.
Sebbene la proposta della Commissione riconosca già il ruolo dei porti marittimi europei quali nodi multimodali transfrontalieri che fungono non solo da hub di trasporto, ma anche da gateway per il commercio, distretti industriali e in particolare hub energetici, il Consiglio rafforza ulteriormente quest’approccio introducendo un nuovo criterio per diventare un porto globale
TEN-T.
Secondo il Consiglio, oltre all’attuale criterio del volume (0,1% del volume totale delle merci portuali dell’UE), un porto può anche far parte della rete globale se “il suo volume annuo totale di merci (alla rinfusa e non alla rinfusa) supera i 500.000 tonnellate e se il suo contributo alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici dell’UE e all’accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili è una delle principali attività del porto”.
“Attualmente l’importanza di un porto nella TEN-T si misura in base alle tonnellate e ai Teu. Accogliamo con favore la proposta del Consiglio di considerare anche il ruolo che i porti stanno svolgendo nella diversificazione energetica e nell’introduzione delle energie rinnovabili. In media il 40% delle merci che transitano nei porti europei sono fonti di energia. I porti svolgono un ruolo sempre più importante nel garantire sia l’approvvigionamento di energia sia l’accelerazione della transizione energetica. Questo importante ruolo svolto da alcuni porti non può sempre essere misurato in tonnellate o Teu. Eppure è essenziale considerare questi porti nella TEN-T, essendo parte di una catena di approvvigionamento critica e importante”, afferma Isabelle Ryckbost, Segretario generale di ESPO.
Guardando i numerosi emendamenti presentati nella Commissione Trasporti del Parlamento europeo a sostegno di questo ruolo più multidimensionale e strategico dei porti, ESPO spera che questo criterio sia integrato anche nei compromessi del Parlamento e faccia parte del testo finale.
Per quanto riguarda i requisiti ferroviari concordati in sede di Consiglio, ESPO ritiene che si possano compiere ulteriori passi per garantire una migliore connettività dell’ultimo miglio ai porti, nel rispetto della specificità dei sistemi portuali.
La complessità dell’infrastruttura ferroviaria e l’eterogeneità della sua governance all’interno dei porti europei rende necessario adottare di conseguenza l’implementazione dei requisiti ferroviari.
“Ci auguriamo che il Parlamento possa svolgere un ruolo nella ricerca di un adeguato compromesso tra la proposta della Commissione e il testo del Consiglio concordato”, aggiunge Isabelle Ryckbost.
Infine, l’ESPO accoglie con favore il riferimento agli oleodotti e gasdotti sia nei ‘considerando’ del testo concordato dal Consiglio, sia nei numerosi emendamenti presentati dal Parlamento.
Per i porti europei, i gasdotti giocheranno sempre più un ruolo essenziale nell’attuazione dell’agenda europea di decarbonizzazione e saranno una modalità di trasporto necessaria per le nuove energie.
Dalla settimana scorsa, la Commissione Trasporti del Parlamento europeo sta discutendo i molti emendamenti alla proposta della Commissione.
I porti europei restano impegnati a lavorare con la Commissione, il Parlamento e il Consiglio per spiegare ulteriormente il ruolo che i porti svolgono e possono svolgere nella TEN-T.
Il presente Regolamento individua: a) corridoi di trasporto europei di massima importanza strategica in base alla priorità/sezioni della rete transeuropea dei trasporti; b) progetti di interesse comune e specifica i requisiti da rispettare per lo sviluppo e la realizzazione dell’infrastruttura della rete transeuropea di trasporto; stabilisce anche le priorità per lo sviluppo della rete del trasporto transeuropeo e prevede misure per l’attuazione del trasporto transeuropeo. Gli Stati membri adottano le misure appropriate per i corridoi di trasporto europei per il pieno sviluppo al fine di conformarsi alle disposizioni del presente Regolamento, entro il 31 dicembre 2030 per la loro infrastruttura che fa parte della rete centrale ed entro il 31 dicembre 2040 per la loro infrastruttura che fa parte della rete centrale estesa, se non diversamente specificato altrimenti nel presente Regolamento.