Soluzione parziale ancora al disaccordo sulla richiesta della lettera di assicurazione della Turchia.
Ankara. Con l’entrata in vigore del tetto al prezzo del petrolio di esportazione, Ankara ha iniziato a chiedere conferma delle coperture assicurative.
Una nota del Ministero dei Trasporti turco invitava le Autorità Marittime e Portuali a chiedere a tutte le petroliere in transito di fornire ‘documentazioni’ comprovanti la copertura assicurativa su eventuali incidenti o fuoriuscite di greggio, anche in caso di violazione delle sanzioni. Una garanzia che però le Società assicuratrici hanno affermato da subito di non potere dare.
La situazione di stallo tra la Turchia e gli Assicuratori di Responsabilità Civile occidentali sulle sanzioni non ha portato ancora a una soluzione; il che significa che più barili di greggio rimangono bloccati, in attesa di transitare sul Bosforo o sui Dardanelli.
Le precedenti dichiarazioni del Ministero dei Trasporti turco sulla chiusura dello Stretto per le petroliere russe senza assicurazione sono sembrate in linea con gli alleati della NATO.
E l’altro giorno, il Ministero dei Trasporti turco ha ripetuto, però, che il gran numero di navi all’ancora, in attesa di transitare nello Stretto non dovrebbe essere utilizzato per esercitare pressioni sulla Turchia sulle norme che richiedono la ‘prova’ che le petroliere siano assicurate. E ancora, che saranno rimosse dalle sue acque turche tutte le petroliere cariche di petrolio che non hanno lettere di assicurazione. Non era chiaro se ciò potesse effettivamente comportare la liberazione di alcune delle navi bloccate.
Si è parlato, da parte delle Agenzie di stampa internazionali, di circa 18 milioni di barili di petrolio bloccati ai Dardanelli perché la Turchia non consente il passaggio attraverso il Bosforo e i Dardanelli. La Turchia ha richiesto nuove lettere di assicurazione del carico ai vettori in seguito all’entrata in vigore del limite di prezzo del petrolio russo di 60 dollari al barile.
Il Ministero dei Trasporti turco, con la nota di ieri, ha affermato che sta lavorando a una soluzione separata per le navi senza lettere dirette alle raffinerie turche. Finora non era stato difficile verificare se una nave fosse assicurata con un P&I Club per la ‘Responsabilità Civile’ in quanto vi è un elenco regolarmente aggiornato su ciascuno dei siti web dei 13 Club del Gruppo. Il requisito della Turchia, però, è andato oltre, richiedendo una garanzia di copertura anche se la nave avesse infranto le sanzioni.
L’International Group of P&I Clubs ha affermato che questo requisito è inaccettabile e, in pratica, impossibile, in quanto mette i Club in pericolo di infrangere le norme sulle sanzioni. Quasi tutte le navi in attesa provengono dal Kazakistan, ma le regole della Turchia si applicano a qualsiasi petroliera con un carico a bordo, non solo a quelle russe. Il numero di petroliere in attesa nel Mar Nero per attraversare lo stretto del Bosforo di Istanbul in direzione del Mediterraneo è aumentato da cinque a 16 giovedì 8 dicembre, secondo la Tribeca Shipping Agency di Istanbul.
Ha detto che cinque petroliere più lunghe di 200 metri si sono aggiunte alle 11 già in attesa a nord dello Stretto del Bosforo per attraversare in direzione sud verso il Mar Mediterraneo, oltre alle 11 nominate il giorno prima.
Allo Stretto dei Dardanelli, più a sud, nove petroliere erano in attesa di attraversare in direzione sud, rispetto alle 12 del giorno prima, ha detto l’Agenzia. Tre petroliere avrebbero dovuto attraversare lo Stretto giovedì, due in rotta da Tuapse in Russia a Fujairah negli Emirati Arabi Uniti e una in rotta da Tuzla in Turchia a Sidi Kerir in Egitto.
Le navi hanno generalmente un’assicurazione di protezione e indennizzo (P&I), che copre le richieste di risarcimento, inclusi i danni ambientali e le lesioni personali. Le polizze H&M (Separate Hull and Machinery) coprono le navi da danni fisici.
Le Autorità turche hanno introdotto nuovi requisiti, entrati in vigore all’inizio di dicembre, secondo cui ogni nave deve disporre di una copertura assicurativa P&I per tutte le circostanze durante la navigazione nelle acque turche o durante le soste nei porti.
Gli Stati Uniti affermano che il limite al tetto massimo del prezzo si applica solo al petrolio russo e non richiedeva ulteriori controlli sulle navi che attraversano le acque territoriali turche (ad esempio, il petrolio kazako non richiedeva tali controlli ).
Regno Unito, Stati Uniti e UE stanno lavorando a stretto contatto con il Governo turco e le industrie marittime e assicurative per chiarire l’applicazione del tetto massimo del prezzo del petrolio e raggiungere una risoluzione; non c’e motivo per cui alle navi fosse negato l’accesso allo Stretto del Bosforo per motivi ambientali o di salute e sicurezza.
La Russia è preoccupata per lo stallo di navi cisterna in aumento e sta discutendo la questione con le Compagnie assicurative.
All’ultimo momento, questa mattina, la Turchia ha fatto marcia indietro e ha deciso di non volere uno scontro aperto con la Russia, riconoscendo tranquillamente l’assicurazione russa per la spedizione di merci. Quindi le navi con petrolio continueranno normalmente a consegnare materie prime attraverso lo Stretto turco.
Il Bosforo, un corso d’acqua di 17 miglia che collega il Mar Nero al Mar di Marmara e infine al Mar Mediterraneo, è uno dei punti di strozzatura più importanti del mondo per il transito marittimo del petrolio. Secondo un’analisi dell’US Energy Information Administration nel 2017 oltre il 3% dell’offerta mondiale, ovvero 3 milioni di barili al giorno, provenienti principalmente dalla Russia e dal Mar Caspio, è transitata attraverso il Bosforo. Lo Stretto dei Dardanelli lungo 40 miglia collega separatamente il Mar di Marmara con l’Egeo e il Mar Mediterraneo.