Natalia Zubenko, responsabile dello sviluppo aziendale di GazTransport & Technigaz (GTT), ha spiegato le soluzioni disponibili per accelerare la costruzione di depositi di GNL a terra.
Natalia Zubenko (GTT): “La fabbricazione di serbatoi modulari può essere utilizzata per la costruzione e la scalabilità più rapide di progetti GNL on shore”. GazTransport & Technigaz SA è una multinazionale francese d’ingegneria navale con sede a Saint-Rémy-lès-Chevreuse, in Francia.
Londra. Secondo i dati di GTT, ci sono attualmente 15 serbatoi GTT in funzione, ha detto la Signora Zubenko alla conferenza ‘LNG Shipping & Terminal, Europe 2022′ tenutasi a Londra l’altro giorno. Ci sono 12 serbatoi di stoccaggio a terra in programma, secondo il sito web GTT e la Zubenko ha evidenziato due progetti cinesi che presentano serbatoi a terra, derivati dalla tecnologia Mark III originariamente utilizzata nel settore marittimo dalle navi gasiere.
GTT ha ottenuto ordini da China Huanqiu Contracting & Engineering per la progettazione di quattro serbatoi di stoccaggio a membrana GNL a piena integrità, seguiti da un secondo ordine da China Chengda Engineering per la progettazione di due grandi serbatoi di stoccaggio aggiuntivi; il primo ordine sarà operativo entro la fine di quest’anno e l’altro entro la metà del 2024.
I due ordini fanno parte di un accordo di cooperazione tra Beijing Gas Group e GTT concluso nel marzo 2021 per servire il terminale GNL di Tianjin Nangang.
Design modulare e scalabilità.
L’uso più tradizionale si riferisce alla scalabilità di carico, intesa come capacità di crescita; cioè la capacità di un sistema di incrementare le proprie prestazioni; quanto un determinato sistema sia scalabile dipende dalla sua architettura e design.
Il sistema ‘modulare’, ha detto Zubenko, è costituito da una combinazione di un numero limitato di componenti modulari che possono essere prodotti nei normali processi industriali. Gli elementi che compongono lo strato di membrana (dei serbatoi) così come i pannelli isolanti (tipicamente 1 m x 3 m) sono prefabbricati e assemblati in loco. La barriera primaria è una membrana flessibile in acciaio inox da 1,2 mm e una doppia rete di corrugazioni che assorbono le contrazioni termiche derivanti dalla bassissima temperatura del GNL. Lo spessore del pannello isolante può essere regolato per fornire un’ampia gamma di velocità di evaporazione in base alle esigenze dell’operatore (in genere 0,05% al giorno) e il contenitore esterno in cemento fornisce la resistenza strutturale ai carichi interni ed esterni.
Una barriera all’umidità, applicata sul lato interno, impedisce all’umidità di entrare nel serbatoio. C’è poi un sistema di protezione termica (TPS) applicato dal basso fino a 5 m di altezza composto di alluminio tra due strati di tela di vetroresina. Ciò impedisce l’accumulo di concentrazioni di sollecitazioni sull’angolo in calcestruzzo e garantisce la tenuta ai liquidi della parete in calcestruzzo, come richiesto dalle norme europee.