UE: regime italiano di 500 milioni di euro approvato per l’acquisto di navi a zero emissioni

“Il regime da 500 milioni di EUR approvato aiuterà le imprese che operano nel settore del trasporto marittimo in Italia a ridurre le emissioni nocive e a conseguire una maggiore efficienza energetica in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Allo stesso tempo, il regime garantisce che le eventuali distorsioni della concorrenza siano ridotte al minimo”, ha affermato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza.

Bruxelles. L’altro giorno, la ha informato che, sulla base delle norme dell’UE per gli aiuti di Stato, ha approvato un da 500 milioni di euro per aiutare le imprese del trasporto marittimo ad acquistare navi pulite e a e ad ammodernare le navi più inquinanti.

Il regime italiano
Il regime notificato dall’Italia ha una dotazione di 500 milioni di euro e sarà finanziato attraverso il Fondo Complementare istituito con risorse nazionali per integrare il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza nell’ambito di una più ampia strategia di modernizzazione dell’economia del paese.

Le Compagnie di navigazione saranno incoraggiate a sostituire le navi esistenti a basse prestazioni ambientali e a ridurre l’uso di combustibili fossili nel settore del trasporto marittimo. Il regime sosterrà progetti volti ad aumentare le prestazioni ambientali e l’efficienza energetica delle navi che effettuano servizi marittimi a lungo, medio e corto raggio per passeggeri, merci e trasporto combinato e anche di altre navi che operano nei porti italiani.

Saranno finanziati gli acquisti di navi pulite e a zero emissioni, comprese quelle alimentate a elettricità e idrogeno, e l’ammodernamento di navi esistenti. Grazie all’ammodernamento le navi potranno: – utilizzare o aumentare l’uso di biocarburanti e combustibili sintetici (ad esempio carburanti rinnovabili liquidi o gassosi di origine non biologica) in aggiunta o come alternativa ai combustibili fossili; – utilizzare la propulsione eolica come alternativa ad altri sistemi di propulsione. La misura sostiene un’ampia gamma di tecnologie che spaziano dall’installazione di batterie e di celle a combustibile fino a sistemi di propulsione eolica.

Possono partecipare al regime le Compagnie di navigazione registrate in Italia che forniscono collegamenti di trasporto marittimo tra un porto italiano e porti europei e/o mediterranei o che operano all’interno di porti italiani. I beneficiari saranno selezionati mediante una procedura aperta, non discriminatoria e trasparente.
Gli aiuti assumeranno la forma di sovvenzioni dirette. L’importo massimo di aiuto per beneficiario è pari al 40% dei costi ammissibili e può essere aumentato fino al 60% per le piccole e medie imprese e al 45% per i progetti riguardanti navi a emissioni zero. Gli aspiranti percettori del sussidio avranno tempo fino al prossimo 21 novembre per presentare domanda al Ministero.

Valutazione della Commissione
La Commissione ha valutato la misura sulla base delle norme dell’UE per gli aiuti di Stato, in particolare l’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni, e la disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell’ambiente e dell’energia 2022. (disciplina CEEAG – Climate, Energy and Environmental Aid Guidelines). La disciplina CEEAG del 2022 ha lo scopo di aiutare gli Stati membri a realizzare gli ambiziosi obiettivi dell’UE sul fronte dell’energia e del clima, contenendo al massimo i costi per i contribuenti ed evitando distorsioni indebite della concorrenza nel mercato unico.

La Commissione ha constatato che il regime: – è necessario e appropriato per sostenere la riduzione delle emissioni nocive nel settore del trasporto marittimo; – ha un ‘effetto incentivante’ in quanto i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti senza il sostegno pubblico; – e ha un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’UE.