Bruxelles. La Renewable Energy Directive (RED III) è una direttiva modificata più volte, per adeguarla agli obiettivi, sempre più ambiziosi, di riduzione delle emissioni dei gas serra, che prevedono oggi la ‘neutralità climatica dell’Ue entro il 2050′.
Il Parlamento europeo ha votato la propria posizione, già delineata dalla Commissione Industria lo scorso luglio, che dovrà essere ora negoziata con il Consiglio Ue, per arrivare ai testi definitivi di due direttive: Efficienza Energetica e Rinnovabili 2030, entrambe parte del pacchetto Fit for 55.
La RED III, resa coerente anche con il recente Piano REPowerEU, nelle intenzioni della Commissione, ‘punta a stabilire principi e regole comuni per rimuovere gli ostacoli, stimolare gli investimenti e guidare la riduzione dei costi, dello sviluppo di tecnologie per l’energia rinnovabile’.
Per il settore dei trasporti, l’impiego delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 16% delle emissioni di gas serra, grazie all’uso di quote più elevate di biocarburanti avanzati e di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.
Mentre i negoziati a tre sulla revisione della direttiva RED III stanno procedendo, l’ECSA invita il Parlamento e il Consiglio a garantire che i requisiti sui fornitori di carburante in RED III corrispondano ai requisiti imposti agli armatori da FuelEU Maritime. L’iniziativa FuelEU Maritime propone un quadro normativo comune dell’UE per aumentare la quota di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel mix di combustibili del trasporto marittimo internazionale,
senza creare barriere al mercato unico. Ciò è fondamentale per garantire che sul mercato siano disponibili quantità sufficienti di combustibili marittimi alternativi a un prezzo accessibile.
In particolare, gli armatori europei supportano: – l’inclusione di un sotto-obiettivo per biocarburanti, biogas e RFNBO (Renewable Fuels of Non-Biological Origin) per il settore marittimo, affinché i fornitori di carburante producano le tipologie di combustibili nei volumi necessari per decarbonizzare il settore marittimo; – l’attuale moltiplicatore di 1,2 per combustibili specifici forniti al settore marittimo, come già previsto in RED II.
L’Associazione degli Armatori della Comunità Europea (ECSA) è la voce dell’industria navale europea. Fondata nel 1965 come “Comité des Associations d’Armateurs des Communautés Européennes (CAACE)”, ECSA promuove gli interessi di 19 associazioni membri dell’UE e della Norvegia. L’ECSA si adopera per un contesto normativo che promuova la competitività internazionale del trasporto marittimo europeo.