I corridoi marittimi verdi decollano alla COP27

Il settore dello shipping non essendo coperto dall’Accordo sul clima di Parigi, è stato il principale argomento alla .

John Kerry, del Dipartimento USA, ed Emanuele Grimaldi, Presidente dell’International Chamber of Shipping, lanciano le iniziative marittime ‘Green Shipping Challenge’ e ‘Clean Energy Marine Hubs’.

Sharm el – Sheikh. I Leader mondiali e diplomatici hanno inquadrato la lotta al riscaldamento globale come una battaglia per la sopravvivenza umana durante i discorsi di apertura del vertice COP27 sul clima in Egitto lunedì, con il capo delle Nazioni Unite che ha dichiarato la mancanza di progressi finora ha fatto accelerare il mondo su una ‘autostrada per l’inferno’.

“La guerra terrestre in Europa, il deterioramento dei legami diplomatici tra i principali emettitori di Stati Uniti e Cina, l’inflazione dilagante e le scarse forniture di energia minacciano di distrarre i paesi dalla lotta al cambiamento climatico”, ha affermato Guterres, minacciando di far deragliare la transizione verso l’energia pulita.

La sfida mette in evidenza 40 impegni climatici nazionali e aziendali, come l’accordo da 10 miliardi di dollari di Maersk con la Spagna per produrre carburante per bunker verdi, l’investimento americano di 3 miliardi di dollari in porti puliti nell’Inflation Reduction Act e un elenco crescente di piani di verdi.

Il primo ministro norvegese Johas Gahr Støre e l’inviato presidenziale speciale degli Stati Uniti per il clima John Kerry hanno presieduto ieri una cerimonia di apertura della sfida alla COP27.

Durante l’evento di lancio della ‘Green Shipping Challenge’, tenutosi ieri pomeriggio nell’ambito dei lavori della COP27, particolare risalto è stato dato all’iniziativa ‘Clean Energy Marine Hubs’, guidata da una task force di CEO internazionali, che mira ad accelerare a livello globale la produzione ed il trasporto di carburanti green. L’iniziativa è promossa da organismi internazionali tra cui l’International Chamber of Shipping (ICS), l’ente che rappresenta a livello globale le associazioni armatoriali nazionali e oltre l’80% della flotta mercantile mondiale.

In qualità di presidente dell’ICS, l’Amministratore Delegato del Gruppo Grimaldi, Emanuele Grimaldi, in qualità di relatore alla COP27, ha evidenziato l’importanza dell’impegno di tutti gli stakeholder nell’ambito dell’iniziativa ‘Clean Energy Marine Hubs’: “Un anno è trascorso dalla COP 26 e molto si è discusso sulla produzione di idrogeno ed altri carburanti a bassa emissione di carbonio, ma poco si è detto su come realizzarla. La recente iniziativa ‘Clean Energy Marine Hubs’ è perciò molto importante, perché riunisce l’intera catena del valore dell’energia al fine di garantire che la produzione, il trasporto ed il consumo di carburanti a zero emissioni diventi una realtà”.
“Decarbonizzare il trasporto marittimo e decarbonizzare il mondo intero sono due lati della stessa medaglia. Tutti gli stakeholder a livello mondiale operanti nel settore dell’energia devono collaborare per raggiungere la tanto augurata decarbonizzazione e sono lieto di constatare che ciò si ribadisce oggi qui alla COP27 di Sharm el-Sheikh”, ha aggiunto Emanuele Grimaldi.

Emanuele Grimaldi era intervenuto sul tema già la settimana scorsa a Malmö (Svezia), davanti a oltre 300 addetti del settore marittimo, durante la Graduation Ceremony della World Maritime University dell’IMO (International Maritime Organization), per la quale il Gruppo Grimaldi finanzia alcune borse di studio destinate a operatori marittimi provenienti da paesi emergenti. In quell’occasione, aveva ribadito la convinzione che solo una soluzione globale può risolvere un problema globale e permettere di affrontare il nodo della riduzione delle emissioni di CO2 in modo migliore, più rapido ed efficace di qualsiasi soluzione regionale.

John Kerry del Dipartimento degli Stati Uniti, nel condividere l’iniziativa marittima ‘Green Shipping Challenge’, ha lanciato i corridoi verdi. Le iniziative sui corridoi si estendono in tutto il mondo e includono i seguenti partner, regioni e rotte: – USA, GB; – Regno Unito, Norvegia; – Regno Unito, Paesi Bassi; – Grandi Laghi e St. Lawrence Seaway; – Stati Uniti, Corea del Sud; – LA/Long Beach, Singapore; – LA/Long Beach, Shanghai; – Singapore, Sud-est asiatico; – Singapore, Australia; – Belgio, Svezia; – Golfo degli Stati Uniti, Basso Mississippi; – Alaska, British Columbia, Seattle (solo crociere).

Da parte loro, i leader marittimi ecologici norvegesi hanno annunciato un impegno sostanziale a ridurre le proprie emissioni allo stesso ritmo del resto della società norvegese, ovvero del 50% entro il 2030. Quest’ obiettivo ambizioso richiederebbe 700 unità a basse emissioni e 400 a zero emissioni navi nella sola Norvegia. “Insieme siamo pronti a stringere una partnership vincolante con le Autorità per raggiungere i nostri obiettivi climatici nazionali, e questo è un grande passo avanti verso una cooperazione più stretta”, ha affermato Daniel Garden, capo del Blue Maritime Cluster norvegese. “Per trasformare l’intero settore, dobbiamo fornire e condividere soluzioni, prodotti e conoscenze a emissioni zero sia all’interno della collaborazione che nel mercato più ampio”.

Il Fondo Monetario Internazionale, con una sua nota a margine della conferenza, riferisce che “ … gli obiettivi climatici dipendono dal raggiungimento di un prezzo globale del carbonio di almeno 75 dollari la tonnellata entro la fine del decennio e che il ritmo del cambiamento nell’economia reale è ancora ‘troppo lento’”.

L’Organizzazione Mondiale del Commercio, nel frattempo, ha affermato in un rapporto pubblicato lunedì che si dovrebbe affrontare le barriere commerciali per le industrie a basse emissioni di carbonio per affrontare il ruolo del commercio globale nella guida del cambiamento climatico.