(Foto courtesy Autorità Porto di Rotterdam)
Rotterdam ha registrato un’oscillazione significativa nella sua attività nel 2022 che riflette la guerra e l’economia in recessione.
Rotterdam. L’Authority del Porto di Rotterdam, nel riportare i risultati di questi nove mesi del 2022, ha evidenziato, nella sua nota di ieri, i cambiamenti drammatici registrati nelle attività portuali e le interferenze riscontrate sull’industria marittima e nei traffici dovute alla guerra in Ucraina.
La guerra e le conseguenti sanzioni alla Russia, i cambiamenti nel mercato energetico e il rallentamento dell’impatto della domanda dei consumatori sulle spedizioni di container, hanno contribuito ai cambiamenti che il porto sta vivendo nel 2022.
Il porto di Rotterdam, un hub storico per i trasbordi e l’industria energetica, il più operato d’Europa e uno dei più trafficati al mondo, sta soffrendo con forte difficoltà questo periodo di trasformazione geo-politica dovuta all’invasione della Russia dell’Ucraina e alla crisi energetica in atto.
L’Autorità del Porto di Rotterdam riferisce nella sua nota che, sebbene il volume delle merci sia stato sostanzialmente stabile su base annua per i primi nove mesi del 2022, ci sono alcune importanti differenze di fondo nel traffico e nelle operazioni portuali. Inoltre, afferma l’A.P. che la guerra dovrebbe continuare e le attuali prospettive economiche globali non dovrebbero migliorare nel breve termine.
“Il volume totale fa sembrare che il porto sia normale, ma i grandi cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda Gnl e carbone, indicano che il panorama energetico è cambiato radicalmente”, ha affermato Allard Castelein, Ceo della Port of Rotterdam Autorità. Con i prezzi elevati dell’energia, l’industria chimica ad alta intensità energetica in particolare sta attraversando tempi difficili. Una transizione energetica più rapida ci rende meno dipendenti dagli sviluppi geopolitici a lungo termine. A breve termine, dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere l’industria chimica che è così importante per la nostra società”.
In conseguenza delle sanzioni, l’Autorità portuale sottolinea che il traffico di container tra Russia e Rotterdam si è quasi fermato, rispetto all’8% del traffico complessivo in passato. Inoltre, in parte colpita dalle navi in ritardo sui tempi a causa della congestione globale e dei ritardi ai terminal dovuti all’utilizzo dell’elevata capacità, Rotterdam riferisce di aver visto un calo complessivo di oltre il quattro percento in Teu o quasi il nove percento in peso.
La produzione di ferro e rottami è diminuita drasticamente (-17,9%), così come la produzione di agribulk (14,8%). Altre rinfuse, come materie prime e materiali da costruzione, sono invece aumentate notevolmente (+22,6%) così come forti aumenti sia del traffico roll-on/roll-off sia di altri break bulk (15%).
I maggiori cambiamenti, tuttavia, sono avvenuti nei carichi legati ai mercati energetici. Il volume del carbone, ad esempio, si legge nella nota dell’A. P, è aumentato di quasi un quarto, principalmente perché è stato utilizzato più carbone nelle centrali elettriche. La crescita del volume di Gnl è stata molto forte (+73,8%), poiché le importazioni dagli Stati Uniti e da altri paesi sono cresciute per sostituire il gas naturale russo, che in precedenza era convogliato nell’Europa nordoccidentale. Anche i volumi di greggio sono aumentati di oltre il cinque percento.
Commentando le prospettive, l’Autorità Portuale ha rilevato le debolezze presenti nel clima macroeconomico insieme alla probabilità del proseguimento della guerra in Ucraina, all’inflazione e al deterioramento del clima economico.
“Tuttavia, l’Autorità del Porto di Rotterdam prevede che il volume di trasbordo per il 2022 sarà allo stesso livello di quello dell’anno scorso. Date le circostanze altamente difficili in quasi tutti i settori, si tratterebbe di una performance notevole per la comunità imprenditoriale di Rotterdam”.