Roma. Si è concluso la scorsa settimana l’audit da parte dell’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima (EMSA, European Maritime Safety Agency) all’Italia; la nota è di stamane da parte dell’Ufficio stampa del Comando Generale della Guardia Costiera.
L’audit dell’Agenzia europea sulla formazione marittima italiana era iniziato lo scorso 4 ottobre, per la verifica della piena ed efficace applicazione alla Direttiva (EU) 2022/933 sui livelli minimi di formazione del personale navigante.
Il Team di Auditor dell’EMSA ha condotto la visita, inizialmente a Roma, presso il Comando Generale della Guardia Costiera, la Direzione Generale per la vigilanza sulle Autorità di Sistema Portuale, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, il Ministero dell’Istruzione ed il Ministero della Salute.
La visita è poi proseguita a Napoli presso la locale Direzione Marittima e Capitaneria di Porto, l’Università Parthenope e l’Istituto di Istruzione Secondaria “Duca degli Abruzzi”(antichissimo Istituto Tecnico Nautico).
La verifica, momento di sintesi ma anche di confronto e crescita, continua la nota del Comando, ha confermato l’adeguatezza e l’efficacia delle attività poste in essere dall’Italia nel rispetto degli obblighi unionali ed internazionali sugli standard di formazione del personale navigante, ma anche evidenziato spunti di miglioramento per un sempre più adeguato e robusto ‘sistema’ in materia di Education e Training.
L’esito delle valutazioni sulla formazione dei marittimi rappresenta un ulteriore tassello volto ad avvalorare il quadro complessivo dell’attività svolte dall’Italia nell’ambito della tutela della sicurezza della navigazione, a cui concorrono quotidianamente le Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
E’ vero che abbiamo superato l’audit dell’EMSA, e ne siamo felici, ma per il futuro occorrerà promuovere e orientare più giovani verso le professioni del mare. Il settore dello shipping internazionale è quello che sta sostenendo una trasformazione epocale: dalla transizione energetica e dei carburanti marini alla transizione digitale compresi tutti gli apparati ausiliari presenti a bordo di una nave; navi che sono cambiate nel design, nei materiali usati per la costruzione, nell’urbanistica di bordo, innovativa sia per navi da carico e sia passeggeri e con specificità tecniche riferite alle ro-ro e ro-pax, passando per le macchine e per una propulsione, diversamente pensata, da quella studiata appena trent’anni addietro. Forse è giunto anche il momento di rivedere tutti i progetti assistiti operanti nei vari Istituti di Istruzione Secondaria, di un’istruzione nautica più mirata e sicuramente non tutta a favore di una logistica land.
E’ vero che il ‘viaggio’ di una nave in generale appartiene ad una catena del valore più ampia – terra, mare, terra – ma è importante affrontarlo con sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare. Senza parlare delle infrastrutture portuali, cambiate nelle loro funzioni riguardo alla presenza di una nave in banchina. Manovre varie di una nave in ambito portuale sono cambiate per l’aumento stesso sia delle dimensioni del vettore navale e sia dei traffici diversi; sicuramente richiedono più professionalità; un porto che è diventato una struttura polifunzionale che garantisce la sicurezza strutturale e rispetto a tutti i servizi da offrire alla nave.
Ufficiali di coperta e di macchina, Comandanti e Direttori di una nave sono risorse importanti, non solo per una Compagnia di navigazione, ma soprattutto per un Paese che è stato terra di ‘Navigatori’ e che guarda a un futuro marittimo/marinaro di tutto rispetto. Un Paese che, tramite il proprio Governo, dovrebbe dedicare più importanza strategica a questo settore dedicando anche uno specifico ‘Ministero del Mare’ e per essere più competitivi nel mondo dello shipping.
La maggior parte dei compiti dell’Agenzia europea, con sede a Lisbona, è di tipo preventivo, come il monitoraggio dell’applicazione di determinate leggi e la valutazione della loro efficacia globale, ma alcuni sono reattivi, quali fornire ai paesi dell’UE le navi per il recupero degli idrocarburi in caso di gravi fuoriuscite di petrolio in mare e rilevare l’inquinamento marino mediante la sorveglianza via satellite.
L’EMSA svolge molti tipi diversi di controlli tecnici: verifica le società di classificazione registrate come ‘organismi riconosciuti’ dai paesi membri dell’UE; valuta la formazione nel settore marittimo e i sistemi di certificazione nei paesi extra UE; controlla la corretta esecuzione delle ispezioni sulle navi che fanno scalo nei porti dell’UE; verifica i sistemi nazionali di monitoraggio del traffico marittimo. Inoltre: garantisce indagini uniformi sugli incidenti marittimi in tutta l’UE e condivide le migliori pratiche in materia di sicurezza marittima e questioni ambientali.