(Foto courtesy Port Authority Valencia: operazioni Porto di Valencia).
Valencia. L’arrivo di gas naturale al Porto di Sagunto è triplicato nei primi nove mesi di quest’anno per raggiungere le 3.038.695 tonnellate rispetto alle 1.039.875 tonnellate del 2021, con un incremento del 192,22% secondo i dati del Bollettino Statistico dell’Autorità Portuale di Valenza (PAV). Di questo totale, praticamente il 60% proviene dagli Stati Uniti, divenuti il principale fornitore del Porto di Sagunto.
Una situazione segnata dallo scenario geopolitico – con la guerra in Ucraina o la situazione con l’Algeria – che ha posizionato il Porto di Sagunto, dotato di un rigassificatore, come punto strategico per l’import/export di questa fonte energetica.
Questa incertezza nell’economia mondiale caratterizza i dati di Valenciaport per il periodo gennaio-settembre. Pertanto, il traffico merci totale è stato di oltre 61,7 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 3,27%. Se analizziamo il traffico totale per tipologia di merce, le rinfuse liquide sono aumentate dell’80,46%, le rinfuse solide dell’8,74%, le merci non containerizzate sono aumentate dell’1,03%, mentre le merci containerizzate sono diminuite dell’8,75%.
Si segnala, poi, che le rinfuse liquide, per la spinta del gas naturale, ma anche di altri prodotti energetici, presentano il traffico più alto nella storia di Valenciaport, mentre anche le rinfuse solide (cereali) sono vicine a record che risalgono all’inizio del 2019.
Due indicatori che mostrano la complessità del commercio e la situazione internazionale che stanno generando squilibri nella catena del valore che portano molte Compagnie di navigazione a optare per porti di carico/scarico in porti sicuri e con grande capacità di ricevere questa tipologia di prodotti , come i porti gestiti dal PAV.
Per quanto riguarda la movimentazione dei Teu (container standard da 20 piedi), tra gennaio e settembre sono state mobilitate 3.949.066 unità, con un calo del 6,59%. I container pieni dedicati all’import sono cresciuti del 7,5% nei primi nove mesi dell’anno, quelli per l’export sono diminuiti del 6,88% e quelli per il transito sono diminuiti del 13,05% (244.815 unità in meno), mentre i container vuoti sono diminuiti del 2,62%.
Per quanto riguarda il traffico ro-ro (sistema mediante il quale una nave trasporta merci su ruote), nei primi nove mesi dell’anno sono state movimentate 9.898.575 tonnellate, lo 0,68% in più rispetto allo stesso periodo del 2021; mentre le auto in regime cargo si attestano a 429.303 unità, il 14,85% in più. Il traffico passeggeri, invece, ha superato il milione di persone (tra linee regolari e crocieristi), con una crescita complessiva del 141%. Nello specifico, 612.886 passeggeri di linea regolare e 451.394 crocieristi, il che rappresenta un aumento di 8 volte del numero di questa tipologia di visitatori, tenendo presente che il settore crocieristico è stato limitato per molti mesi nel 2021.
Per quanto riguarda il traffico totale per Paese, gli Stati Uniti sono quelli che hanno generato più movimento con un totale di 6.698.293 tonnellate e una crescita del 18,68%. Un terzo di questo traffico è rappresentato dalle importazioni, che sono aumentate del 200%. Segue l’Italia con 5.760.380 tonnellate con un decremento dello 0,7%, mentre la Cina si colloca al terzo posto con un decremento del 7% e un totale di 4.844.317 tonnellate. Tra i paesi che movimentano più container con Valenciaport, la Cina è al primo posto con 426.605 (-7,53%), seguita dagli Stati Uniti con 386.581 (-4,36%) e dalla Turchia con 195.253 (-17,27%). I più dinamici dei primi nove mesi dell’anno sono stati il Regno Unito con un incremento del 54,68% e l’Australia con il 18,8% in più.