UE: via libera al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il dei governi UE (Coreper 2) ha dato l’ok per le nuove sanzioni.


Bruxelles. Gli Ambasciatori europei hanno raggiunto un accordo politico sulle ‘nuove sanzioni’- l’ottavo pacchetto – contro la .

La presidenza ceca, nell’annuncio di stamane sull’accordo raggiunto afferma: “Forte risposta dell’UE all’annessione illegale di territori dell’Ucraina da parte di Putin”.

“Accolgo con favore l’accordo raggiunto oggi dagli Stati membri sull’ottavo pacchetto di sanzioni. Ci siamo mossi in modo rapido e deciso. Non accetteremo mai i referendum fasulli di Putin né alcun tipo di annessione in Ucraina. Siamo determinati a continuare a far sì che il Cremlino paghi”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. (I welcome the Member States’ agreement today on the 8th sanctions package. We have moved quickly and decisively. We will never accept Putin’s sham referenda nor any kind of annexation in Ukraine. We are determined to continue making the Kremlin pay).
Nel pacchetto di sanzioni c’è anche il ‘price cap’ al petrolio russo ed ora si aspetta la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

Le nuove sanzioni, oltre al ‘price cap’ al petrolio russo, come richiesto dalla Commissione europea, contengono anche il divieto di trasporto marittimo di petrolio russo verso Paesi terzi e il divieto di servizi correlati. L’accordo apre la strada al divieto alle petroliere europee del trasporto di petrolio russo a prezzi fissati oltre un certo livello in Paesi fuori dall’Ue, usando quindi il price cap per colpire gli introiti del petrolio del Cremlino, come in precedenza sostenuto dal G7. Inoltre, sarà esteso il divieto d’importazione di merci: prodotti siderurgici, pasta di legno, carta, macchinari e apparecchi, prodotti chimici, plastica, sigarette.

Forti restrizioni al commercio con la Russia, che impatterà sull’economia russa per circa sette miliardi di euro, secondo la stima della Commissione. Si amplia la lista delle merci incluse nel divieto di esportazione, con particolare attenzione alle tecnologie necessarie all’industria bellica di Mosca.

Una terza misura contempla il divieto di fornire servizi informatici, ingegneristici e legali a entità russe, oltre che un ulteriore divieto di esportazione di componenti tecnologiche chiave per alcuni settori strategici russi, tra cui l’aviazione.
Infine, sono state inserite sanzioni per le regioni di Kherson e Zaporizhzhia, introducendo nuove norme per evitare l’elusione delle sanzioni (tra cui la creazione di una lista di soggetti ed entità che mira all’elusione delle misure restrittive); sono state introdotte anche nuove entità e personalità soggette nella lista sottoposte a regime sanzionatorio.
“Aggiungeremo nuove figure chiave: persone non necessariamente di nazionalità russa, ma che hanno partecipato all’aggiramento delle sanzioni”, ha detto l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri Josep Borrell. Una blacklist, non solo di cittadini russi, ma anche europei che siedono negli Organi di Governo delle Società Statali russe.

Finora la lista comprende più di mille persone, tra cui il presidente Vladimir Putin, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e 351 parlamentari russi, oltre a imprenditori di spicco, funzionari di Stato e militari coinvolti nell’invasione.
Le nuove sanzioni dovrebbero entrare in vigore entro questa settimana, una volta che saranno state formalmente approvate per iscritto dai 27 Paesi membri e non è detto che siano tutti d’accordo: l’Ungheria, ad esempio, è solita respingere qualunque restrizione che riguardi l’approvvigionamento energetico e nei mesi scorsi ha complicato la trattativa per il divieto all’importazione del petrolio.