“Troppe coincidenze in un periodo così delicato, adesso iniziamo a dubitare su tante cose. Rimanga lo Stato di Allerta UE” lo dichiara il Presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia a seguito del verificarsi delle fughe di gas e il calo di pressione che stanno interessando tre pipelines di collegamento dei gasdotti Nord-Stream 1 e 2.
“Ad oggi si stanno verificando le cause dell’accaduto analizzando notevoli variabili che possono compromettere il funzionamento dei gasdotti” continua Marsiglia “Problemi analoghi ci sono stati anche anni fa in Kazakistan con uno dei campi petroliferi Offshore più grandi al mondo chiamato Kashagan, ma non c’era una guerra in corso e pressioni geopolitiche tra le parti. Solitamente in queste situazioni oltre alla pressione delle pipelines si analizzano le temperature sottomarine, considerando che il Mar Baltico in questi periodi non scende ancora a livelli problematici e poi i gasdotti del Mare del Nord sono costruiti con le tecniche più avanzate, specialmente il Nord-Stream 2”.
Il Governo Danese ha elevato il livello di allerta “Che rimanga l’allerta, qualche settimana fa si parlava di mancata manutenzione a diverse turbine, oggi di pipelines che perdono pressione e gas. La cosa inizia ad essere preoccupante, stiamo parlando di due tra le infrastrutture di collegamento tra le più avanzate al mondo, anche se Nord Stream 1 ha pompato gas per la prima volta nel 2011″.
Il prezzo del gas metano al mercato TTF di Amsterdam in poche ore ha avuto uno sbalzo di 10 punti attestandosi a 189,49 €/Mwh “E’ evidente che non riusciamo a reggere il mercato con la concomitanza di eventi come questi, speculazione, problematiche tecniche e ipotesi di attacchi e sabotaggi portano la volatilità finanziaria a livelli incontrollabili sul versante internazionale. Continueremo nelle prossime ore a monitorare la situazione” conclude la nota.