UE: progetto Green Ray per soluzioni sulla dispersione di metano da nave Gnl

Gli ordini per nuove navi alimentate a stanno aumentando rapidamente mentre l’industria cerca soluzioni per la dispersione del metano (foto cortesy CMA CGM).

Bruxelles. La Commissione europea ha presentato la strategia dell’Unione Europea per ridurre le emissioni di metano. Dopo il biossido di carbonio (CO2), il metano è il secondo più importante agente responsabile dei cambiamenti climatici. La riduzione delle emissioni di gas metano è pertanto fondamentale per conseguire gli obiettivi climatici della Commissione al 2030, e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

Gli ordini per le navi alimentate a Gnl stanno crescendo rapidamente raggiungendo nuovi massimi poiché l’industria marittima cerca di raggiungere a breve i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e miglioramento delle prestazioni ambientali della flotta globale.

Sebbene considerata da molti economisti come una delle migliori opzioni attualmente disponibili per l’industria marittima, il dibattito continua sulla dispersione del metano, il rilascio di gas incombusto, considerato dalla maggior parte degli scienziati molto dannoso per l’ambiente.

L’industria marittima e le associazioni incentrate sul Gnl hanno affermato che l’industria sta facendo grandi progressi nella riduzione o nell’eliminazione della dispersione del metano con i motori più recenti. Sostengono che il Gnl è stato mal rappresentato dai gruppi ambientalisti.

Scienziati e ingegneri, tuttavia, continuano a concentrarsi sulla riduzione della dispersione del metano.
Un nuovo programma, con la partecipazione di molti leader del settore, tra cui DNW, Shell e Wärtsilä, e guidato dal Centro di Ricerca finlandese VTT, mira a ridurre al minimo la fuoriuscita di metano dalle navi alimentate a Gnl. Anche Chantiers de l’Atlantique e MSC Malta Shipyard sono partner, così come CMA Ships, MSC Crociere e Finish Meteorological Institute.
L’UE ha assegnato al progetto un finanziamento di 7 milioni di euro. Conosciuto come il progetto Green Ray, è stato lanciato il mese scorso con un mandato quinquennale per studiare la dispersione del metano e sviluppare soluzioni.

Il brief del progetto delinea le componenti incentrate sull’analisi delle emissioni di metano, nonché lo sviluppo di due tecnologie sul motore e una tecnologia di post-trattamento che possono essere applicate sia alle navi esistenti, sia a quelle di nuova costruzione.

Il progetto prevede di dimostrare prototipi di sistema in un ambiente operativo a bordo di due nuove navi e una retrofit su navi esistenti. Il progetto è incentrato sulla tecnologia dei motori a Gnl basata su un concetto di doppia alimentazione a bassa pressione che è il più popolare nelle applicazioni marine.
Una delle tecnologie meccaniche che esploreranno è un motore a quattro tempi che cerca di sviluppare un’applicazione per i motori più grandi sul mercato e in grado di ridurre la dispersione a tutti i livelli di carico del motore.
Questi motori sono quelli più comunemente utilizzati dalle navi da crociera e dai traghetti, così come dagli attuali vettori del gas.

Guardando al segmento delle navi portacontainer e delle petroliere, il progetto funzionerà anche su un motore a due tempi.
Lavorando con un sistema d’iniezione Gnl brevettato, cercheranno di ridurre significativamente la dispersione del metano per supportare la crescita della propulsione alimentata a Gnl, in queste categorie dello shipping internazionale.
Infine, il progetto lavorerà anche con un sistema catalitico resistente allo zolfo che secondo i tecnici può ridurre le emissioni di metano fino al 95%. L’obiettivo è ridurre la dispersione del metano a meno di 1 g/kWh.
Il progetto, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati, contribuirà anche agli studi sui dati climatici sui livelli di metano, che consentiranno una valutazione più globale delle emissioni di gas a effetto serra del carburante Gnl per uso marittimo.

I dati raccolti saranno combinati con esperimenti a bordo e modelli per fornire una visione più completa degli impatti climatici del trasporto marittimo.
Un progetto simile è stato lanciato in Giappone nel 2021 con l’obiettivo di raggiungere un tasso di riduzione della dispersione di metano di oltre il 70% per le navi alimentate a Gnl nei prossimi sei anni.
La riduzione sarà ottenuta combinando catalizzatori di ossidazione del metano e miglioramenti del motore, mentre altri sforzi si stanno concentrando sull’adattamento degli scrubber dei gas di scarico per essere anche in grado di ottenere la cattura del metano prima che venga emesso nell’ambiente.

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, in Italia è possibile abbattere del 73% le emissioni dirette di metano nel settore energetico, e il 33% di esse può essere evitato senza costi netti.