L’Iran sequestra due petroliere greche per ritorsione

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Dopo il sequestro di una petroliera iraniana da parte del Governo greco e al trasferimento del suo petrolio agli americani, l’Iran ha deciso di prendere provvedimenti punitivi contro la Grecia. In un’apparente azione di ritorsione contro la Grecia, la Guardia Rivoluzionaria iraniana è salita a bordo e sta trattenendo due petroliere battenti bandiera greca che stavano lasciando il Golfo Persico.

Dubai/. Le Forze militari iraniane hanno sequestrato ieri nel Golfo Persico due petroliere greche, poco dopo che Teheran aveva avvertito che avrebbe intrapreso ‘azioni punitive’ contro Atene per la confisca del petrolio iraniano da parte degli Stati Uniti a una petroliera tenuta sotto stato di ‘fermo’ all’ancora lungo la costa greca.
La dichiarazione, come cita l’Agenzia di stampa statale iraniana Irna, recita: “La Marina delle Guardie Rivoluzionarie oggi (ieri, venerdi 27.05.2022, n.d.r.) ha sequestrato due petroliere greche per violazioni nelle acque del Golfo”. Non ha fornito ulteriori dettagli e non ha chiarito quali fossero le presunte violazioni comminate alle due petroliere.

Le due petroliere sono state identificate come la ‘Prudent Warrior’, una tanker da 150.000 dwt, 24 persone a bordo, battente bandiera greca, gestita da Polembros Shipping, e la ‘Delta Poseidon’ di 157.280 dwt, con 25 persone a bordo, gestita da Delta Tankers. È stato riferito che una nave si trovava vicino ad Assuluyeh e l’altra vicino a Bandar Lengeh. Entrambe le navi avevano caricato carichi a Bassora, in Iraq, ed erano in partenza nel Golfo Persico. Secondo informazioni di stampa, la ‘Prudent Warrior’ si stava dirigendo verso gli Stati Uniti, mentre la petroliera ‘Delta Poseidon’ si stava dirigendo verso la Grecia.

Il Ministero degli Esteri ellenico ha riferito che un elicottero della Marina iraniana ha abbordato e si è fermato sulla nave battente bandiera greca, la ‘Delta Poseidon’, che stava navigando in acque internazionali, a 22 miglia nautiche dalla costa iraniana, tenendo in ostaggio l’equipaggio, tra cui due cittadini greci.
La nota ministeriale greca afferma che entrambe le azioni hanno violato il diritto internazionale e la Grecia aveva informato i suoi alleati, oltre a lamentarsi con l’Ambasciatore iraniano ad Atene.

Le Autorità greche, il mese scorso, avevano sequestrato la petroliera ‘Pegas’ battente bandiera iraniana, con 19 russi, membri dell’equipaggio, vicino alla costa dell’Isola meridionale di Evia a causa delle sanzioni dell’Unione Europea.
Gli Stati Uniti hanno successivamente confiscato il carico di petrolio iraniano tenuto a bordo e hanno in programma di inviarlo negli Stati Uniti su un’altra nave noleggaiata, la ‘Ice Energy’, come abbiamo riferito nell’articolo di ieri.
La petroliera ‘Pegas’ è stata successivamente rilasciata, ma il sequestro del carico ha creato tensioni diplomatiche con l’Iran.

La nave ‘Pegas’ era tra le cinque navi designate da Washington il 22 febbraio – due giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina – per sanzioni contro Promsvyazbank, una banca considerata fondamentale per il settore della difesa russo.
Non è chiaro se il carico sia stato sequestrato perché si trattava di petrolio iraniano o per le sanzioni alla petroliera sui suoi collegamenti russi. Iran e Russia affrontano sanzioni statunitensi separate.

Il Gruppo di Difesa degli Stati Uniti United Against Nuclear Iran (UANI), che monitora il traffico di petroliere legate all’Iran attraverso il monitoraggio di navi e satelliti, ha affermato che la ‘Prudent Warrior’ stava trasportando un carico di petrolio del Qatar e dell’Iraq, mentre la ‘Delta Poseidon’ era carica di petrolio iracheno.
Il Ministero degli Esteri iraniano, sempre venerdì, ha convocato un inviato della Svizzera, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti a Teheran, per protestare contro il sequestro del petrolio della ‘Pegas’.

“La Repubblica islamica – continua la nota ministeriale – ha espresso la sua profonda preoccupazione per la continua violazione da parte del Governo degli Stati Uniti delle leggi internazionali e delle Convenzioni marittime internazionali”.

Altri fatti simili risalgono nel 2019, quando l’Iran aveva sequestrato una petroliera britannica vicino allo Stretto di Hormuz per presunte violazioni marittime; il fatto avvenne due settimane dopo che le forze britanniche avevano fermato una petroliera iraniana vicino a Gibilterra, accusandola di trasportare petrolio diretto in Siria, in violazione delle sanzioni dell’Unione Europea. Entrambe le navi furono successivamente rilasciate.

Abele