Iran: ‘sequestro di petrolio’, la Grecia non rispetta la legge marittima

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. L’Iran protesta con forza contro il sequestro del carico di greggio da una petroliera ancorata nelle acque elleniche di Karystos Port Anch e definisce il comportamento delle Autorità greche un ‘atto di pirateria’.
Secondo fonti elleniche, la ‘nave iraniana’, petroliera non identificata, era di proprietà di una compagnia di navigazione russa e che fino al 1° maggio era registrata in Russia.

L’Organizzazione Marittima e Portuale iraniana ha definito il comportamento della Grecia, a sostegno del sequestro del petrolio da parte degli Stati Uniti, ‘un atto di pirateria’, chiedendo al contempo che il Governo greco adempia ai suoi obblighi internazionali ai sensi del diritto marittimo.

Gli Stati Uniti, dopo un mese d’indagine sulla nave e sulla sua proprietà e sulla bandiera, hanno emesso l’ordine di sequestrare il carico di 700.000 barili di greggio a bordo della petroliera.

La nave, risulta registrata come ‘Pegas’ e batte ancora bandiera russa ed è ancorata al largo dell’isola greca di Evia. Le Autorità greche inizialmente hanno disposto il ‘fermo’ alla nave a causa delle sanzioni dell’UE relative all’Ucraina, ma poi hanno dichiarato che la nave sarebbe stata rilasciata.

Un gruppo di controllo iraniano, United Against Nuclear Iran (UANI), tuttavia, ha richiamato l’attenzione sulla nave dicendo che era carica di greggio iraniano. Mentre per gli USA, la petroliera da 115.520 tpl, aveva subito anche precedenti sanzioni sul commercio di petrolio iraniano e per questi motivi si erano dichiarati favorevoli per il sequestro del carico.

“Purtroppo, nessuna cooperazione o assistenza è stata fornita alla nave dalle Autorità greche, mentre le Forze militari elleniche hanno proceduto allo scarico del carico, che può essere interpretato come un forte esempio di pirateria”, hanno affermato gli iraniani nella dichiarazione rilasciata alle Agenzie di stampa internazionale oggi.

Pur riconoscendo i problemi meccanici che hanno costretto la petroliera a rimanere all’ancora in Grecia, l’Iran accusa il Governo ellenico di ‘ostacolare la navigazione a una nave iraniana’ e, nonostante le ripetute richieste, la dichiarazione dell’Organizzazione Marittima e Portuale iraniana afferma che la Grecia ‘ha agito in piena violazione e negligenza’ delle normative internazionali sull’assistenza alla nave per eliminare i pericoli e per prevenire il potenziale inquinamento, compreso il trasferimento da nave a nave del carico.

“Sebbene la Grecia abbia assunto tali obblighi internazionali ed è responsabile nei confronti della Repubblica islamica dell’Iran, in quanto Stato membro dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), tali misure inaccettabili sono state purtroppo adottate dal Governo greco, nei confronti di una nave che doveva essere trasferita in un luogo sicuro, riscontrando problemi tecnici e non potendo affrontare condizioni meteorologiche avverse”.

Si controbatte, da parte della Grecia, che la dichiarazione iraniana non riconosce che la nave batteva bandiera russa fino all’1 maggio. La Guardia Costiera ellenica ha emesso l’ordine di ‘fermo’ per la nave il 18 aprile, citando molteplici carenze dopo un’ispezione dello stato di approdo (PSC).

L’Agenzia di stampa iraniana IRNA ha anche riferito che l’incaricato d’Affari dell’Ambasciata greca in Iran, in assenza dell’Ambasciatore, è stato convocato mercoledì al Ministero degli Esteri iraniano.

Ha affermato che il Ministero degli Esteri iraniano ha definito le azioni ‘pirateria internazionale’. Gli Stati Uniti e la Grecia non hanno rilasciato alcun commento ufficiale sulla situazione, ma i dati di tracciamento dell’AIS continuano a mostrare una nave cisterna battente bandiera liberiana, ‘Ice Energy’, insieme alla ‘Lana’, il nuovo nome utilizzato dall’ex Pegas.

Vicino alle due petroliere sono posizionati anche due rimorchiatori d’alto mare, battenti bandiera greca, per assistenza alle navi all’ancora.

I Lloyd’s hanno riferito che gli Stati Uniti, a causa dei problemi meccanici a bordo della Lana, hanno noleggiato la seconda petroliera, la ‘Ice Energy’, che dovrebbe trasportare il greggio negli Stati Uniti dopo il completamento del trasferimento da nave a nave.

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