Londra. Le esportazioni di greggio iraniano verso la Cina sono fortemente diminuite dall’inizio della guerra in Ucraina; il calo è dovuto al fatto che Pechino ha preferito comprare i barili russi a prezzi fortemente scontati.
Per questo, quasi 40 milioni di barili di petrolio iraniano stoccati sono su petroliere che navigano nei mari dell’Asia e in cerca di acquirenti.
Le sanzioni Usa ed europee imposte per l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca hanno spinto più greggio russo a est, dove la Cina ha fatto ‘il pieno’, tagliando la domanda di petrolio dall’Iran e dal Venezuela, pure loro soggetti alle sanzioni occidentali.
Circa 20 navi con petrolio proveniente dall’Iran erano ancora all’ancora, vicino a Singapore la scorsa settimana, come informano gli spedizionieri interessati. Alcune petroliere sono ancorate, invece, da febbraio, ma il numero di depositi di petrolio iraniano è aumentato da aprile, secondo le stesse fonti e che denunciano più petrolio russo diretto a est.
Gli Stati Uniti hanno vietato le importazioni di petrolio russo poco dopo l’invasione di Mosca, mentre l’Unione Europea sta valutando un embargo graduale, spingendo più carichi petroliferi russi verso l’Asia.
Ad aprile scorso, gli analisti hanno stimato che la flotta russa di petroliere ha portato il petrolio attraverso il Canale di Suez in Asia, tra 200.000 e 250.000 barili al giorno, in calo di circa un quarto rispetto ai mesi precedenti. Mentre, le esportazioni dell’Iran in Cina sono state stimate tra 700.000 e 900.000 barili al giorno (bpd) a marzo e le esportazioni degli Urali in Cina sono più che triplicate.
Il petrolio russo e i prodotti raffinati stanno affluendo anche su altri mercati, in particolare in India e negli Emirati Arabi Uniti (UAE). Gli arrivi di olio combustibile russo nell’hub di stoccaggio degli Emirati Arabi Uniti di Fujairah dovrebbero salire a circa 2,5 milioni di barili a fine maggio, circa il 125% in più rispetto ai livelli di aprile. L’India, nel frattempo, ha aumentato gli acquisti di greggio russo. Entro l’inizio di giugno, l’India avrà importato più di 30 milioni di barili più del doppio del volume importato nell’intero 2021.
Da osservare , affermano gli analisti, che la Cina è determinata a portare l’Iran nella sua dipendenza economica e politica. Con la ‘Belt and Road Initiative’ l’Iran ha istituito relazioni a lungo termine nei settori della sicurezza, della difesa e dell’energia.
La Casa Bianca ritiene che la Cina trasbordi il greggio iraniano in Corea del Nord. Siria, Libano e Iraq sono altri clienti regionali, mentre la Malesia e altri paesi fungono da punti di trasbordo per ri-etichettare il petrolio. Molte petroliere iraniane hanno iniziato ad accendere il loro AIS e su rotte verso paesi orientali con nuove etichettature del petrolio, eludendo così le sanzioni e facendo affidamento sul fatto che gli Stati Uniti e l’Europa sono distratti dal teatro europeo sull’Ucraina.
Abele Carruezzo