Luanda. Le missioni del Governo italiano sul gas hanno l’obiettivo di stipulare accordi con altri Paesi per ridurre la dipendenza russa in tema di energia.
Ieri, i ministri Di Maio e Cingolani, con l’Amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato a Luanda l’intesa con l’Angola, ed oggi, da stamane sono nel Congo. Algeria ed Egitto prima di Pasqua, Congo e Angola questa settimana, Mozambico a maggio.
Il testo sottoscritto a Luanda si riferisce ad un’intesa per nuove attività nel settore del gas naturale e soprattutto per aumentare l’export verso l’Italia; si è sottoscritto anche progetti congiunti a favore della de-carbonizzazione e transizione energetica dell’Angola.
“Abbiamo raggiunto un altro importante accordo con l’Angola per l’aumento delle forniture di gas. Si conferma l’impegno dell’Italia a differenziare le fonti di approvvigionamento: un’azione costante a difesa delle famiglie e delle imprese italiane”, ha commentato Di Maio.
“Si tratta di un importante accordo che dà impulso alla partnership fra Italia e Angola nei settori delle rinnovabili, dei biocarburanti, del Gnl e della formazione in ambito tecnologico ed ambientale”, ha detto Cingolani, secondo quanto riferisce una nota della Farnesina. “Non solo un passo avanti nella diversificazione delle sorgenti di gas, ma anche un importante contributo al sostegno della transizione ecologica globale”, ha aggiunto il Ministro.
Alla missione in Angola e Congo avrebbe dovuto partecipare il presidente del Consiglio Mario Draghi, che però è in isolamento perché positivo al Covid. Il presidente Draghi ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica del Congo, Dénis Sassou N’Guesso: “I due leader hanno condiviso l’ampio potenziale del partenariato bilaterale, in particolare nel settore energetico e si sono ripromessi di incontrarsi presto di persona”, fa sapere una nota di Palazzo Chigi.
Per i prossimi 12 mesi, tuttavia, la metà del gas in arrivo dalla Russia non sarà sostituibile e l’arrivo della stagione calda non significa ridurre le importazioni.
La strategia del Governo italiano è quella di riempire gli stoccaggi per far fronte ai mesi freddi entro il prossimo inverno. Nel medio lungo periodo, a partire dai prossimi 2 o 3 anni, il Governo punta infatti a diversificare al massimo le fonti di gas; per questo in queste settimane si sono intensificati i nuovi accordi di fornitura con l’Algeria, il Congo, l’Angola e il Mozambico, da cui l’Italia, se si conta anche il Qatar e l’Egitto, punterebbe ad ottenere circa il 50% dell’energia oggi fornita da Mosca entro il 2023.
In particolare, 6 miliardi di mc. di gas, come contributo massimo per quest’anno, a fronte di una capacità dei rigassificatori pari a 16miliardi di mc. e con un utilizzo attuale di 10 miliardi di mc. di gas.
Poi, si parla di due nuovi impianti offshore Snam e di un aumento della produzione nazionale di 2,2 miliardi di metri cubi in aree quali Cassiopea, Canale di Sicilia e Marche, così come nel breve periodo potrebbero avere un ruolo anche il carbone e olio con un risparmio di 3-4 di miliardi metri cubi l’anno di gas.
Sulle rinnovabili, i nuovi progetti pianificati potrebbero portare a un risparmio di 3 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, ma hanno bisogno di tempo per la realizzazione e l’adeguamento della rete.
Il viaggio dei ministri italiani è anche l’occasione per porre l’attenzione e l’interesse con cui l’Italia si pone nei confronti dell’Africa e per rafforzare il partenariato in tutti i settori.
Abele Carruezzo