Nave Pegas nelle acque greche dopo il sequestro
Pireo. La Guardia Costiera greca, ieri, ha posto sotto ‘sequestro’ la petroliera russa, ‘Pegas’, al largo dell’Isola di Evia, nell’ambito delle sanzioni dell’Unione europea imposte a Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
La Pegas, costruita nel 2003, battente bandiera russa, da 115.500 tonnellate di stazza lorda, con 19 membri dell’equipaggio russi a bordo, è stata sequestrata vicino a Karystos, sulla costa meridionale di Evia, dove si trova ancorata al largo della costa ellenica vicino ad Atene. La Guardia Costiera ellenica ha fatto notare che il carico di petrolio della nave non è stato confiscato, perché non è ancora chiaro chi fosse il noleggiatore del carico, anche se la nave è operata dalla Transmorflot con sede in Russia.
All’inizio di questo mese, l’UE ha bandito le navi battenti bandiera russa dai porti del blocco dei 27 Paesi, con alcune esenzioni, poiché ha adottato nuove sanzioni radicali contro la Russia per quella che il Cremlino descrive come una ‘operazione militare speciale’.
La petroliera Pegas, carica di circa 700.000 barili di petrolio greggio iraniano, era stata ribattezzata con il nome ‘Lana’ a marzo scorso; aveva precedentemente segnalato un problema al motore; proveniente dall’Isola iraniana di Sirri, era diretta nella penisola del Peloponneso meridionale per allibare il suo carico su un’altra petroliera; ma le condizioni del mare agitato l’hanno costretta ad ormeggiare appena al largo di Karystos dove è stata posta sotto sequestro.
L’Ambasciata russa ad Atene, ha fatto sapere che sono in corso accertamenti sui documenti della nave e del carico e che rimane in continuo contatto con le Autorità elleniche per garantire sicurezza all’equipaggio.
Abele Carruezzo
Foto: Ambasciata russa ad Atene