Foto satellitare mostra l’incrociatore russo Moskva nel porto di Sebastopoli in Crimea.
Kiev. Agenzie di stampa internazionali stanno ‘battendo’ che l’Ucraina ha affermato che le sue forze hanno colpito e danneggiato gravemente l’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, provocando una potenziale battuta d’arresto per le truppe di Mosca, mentre cercano di riorganizzarsi per una rinnovata offensiva nell’Ucraina orientale, dopo la ritirata da gran parte del nord, compresa la capitale Kiev.
Anche il governatore della Regione di Odessa, afferma che gli ucraini hanno colpito la nave con due missili ‘Neptune’ e causato ‘gravi danni’ all’ammiraglia russa nella zona del Mar Nero a nord-ovest di Sebastopoli.
La Russia stamane controbatte informando che l’intero equipaggio della Moskva, un incrociatore militare con a bordo 500 marinai, è stato costretto ad abbandonare la nave dopo un incendio sviluppatosi la notte scorsa, subendo danni gravi. Nota che è data dal Ministero della Difesa russo e con la quale si afferma che mentre erano in corso le indagini sulle cause dell’incendio le munizioni di bordo sono esplose. Il ‘Neptune’ è un missile antinave recentemente sviluppato dall’Ucraina e basato su un precedente progetto sovietico. Le strutture per lanciare questi missili sono montate su camion di stanza vicino alla costa e, secondo il Center for Strategic and International Studies con sede a Washington, i missili possono colpire obiettivi fino a 280 chilometri (175 miglia) di distanza.
Le stesse fonti ministeriali russe non parlano di nessun attacco da parte delle forze ucraine, anche se l’azione alla nave è avvenuta in contemporanea poche ore dopo la visita degli alleati dell’Ucraina. Il presidente lituano, Gitanas Nauseda, durante la visita, ha dichiarato che ‘la lotta per il futuro dell’Europa sta avvenendo su territorio ucraino’.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, definisce le azioni della Russia in Ucraina, di quest’ultima settimana, ‘un genocidio’, e annuncia l’approvazione di 800 milioni di dollari per assistenza militare a Kiev.
La notizia del danno della nave ammiraglia ha oscurato le affermazioni russe di avanzamenti nella città portuale meridionale di Mariupol, dove gli scontri sono stati pesanti per i civili e i militari ucraini.
Il portavoce del ministero della Difesa russo, il Magg. Gen. Igor Konashenkov, ha dichiarato, ieri mercoledì, che 1.026 soldati della 36a Brigata marina ucraina si sono arresi in una fabbrica di metalli della città; il filmato della TV di Stato russa mostrava dozzine di uomini in mimetica che camminavano con le mani alzate e ne trasportavano altri sulle barelle,nella zona portuale di Mariupol. Notizia non confermata dalla Current Time TV e dai media ucraini.
La cattura di Mariupol è fondamentale per la Russia perché permetterebbe alle sue forze nel sud di controllare una fetta di territorio, garantendosi un passaggio, grazie all’annessa penisola di Crimea, di collegamento con le truppe nella Regione orientale del Donbas, il cuore industriale dell’Ucraina e l’obiettivo della prossima offensiva.