Strasburgo. La Commissione europea ha proposto un quinto pacchetto di sanzioni contro il commercio russo in risposta alle prove recentemente scoperte di crimini di guerra nella città di Bucha, in Ucraina.
Questa volta, si tratta di un limitato divieto alle spedizioni russe per evitare una ‘spaccatura’ politica interna all’Europa. Ieri sera la Commissione ha raggiunto una mediazione con un’ampia esenzione per le navi che trasportano le esportazioni russe più pregiate: carbone, petrolio e gas e si parte con il carbone con il divieto alle navi russe e alle navi operate dalla Russia di accedere ai porti dell’Ue. L’approvazione di tale ‘pacchetto’ di sanzioni è attesa quest’oggi al Parlamento europeo.
“Alcune esenzioni riguarderanno gli elementi essenziali, come i prodotti agricoli e alimentari, gli aiuti umanitari e l’energia”, ha dichiarato la presidente della CE, Ursula von der Leyen, parlando all’emiciclo di Strasburgo nel pomeriggio di ieri.
L’energia rappresenta oltre il 60% del valore delle importazioni dell’Ue dalla Russia. Il commercio bilaterale tra l’Ue 27 e la Federazione Russa è dominato da un flusso verso l’Europa di circa 75 miliardi di dollari all’anno di petrolio greggio e prodotti raffinati, seguito da circa 20 miliardi di dollari di gas naturale e Gnl.
Se il pacchetto di sanzioni passerà come proposto, le spedizioni di carbone russo non faranno più parte del panorama energetico europeo. “Imporremo un divieto di importazione di carbone dalla Russia, per un valore di (4,3 miliardi di dollari Usa) all’anno. Ciò taglierà un’altra importante fonte di entrate per la Russia”, ha detto von der Leyen.
La Commissione Ue è convinta che il petrolio e il gas russi saranno molto più difficili da separare dall’economia europea, in particolare per la Germania, la più grande economia europea, che rifornisce più della metà del suo gas naturale e un terzo del suo petrolio dai produttori russi.
Ed ancora, von der Leyen ha annunciato che la CE sta “lavorando su sanzioni aggiuntive, comprese le importazioni di petrolio”. Ha aggiunto che la CE sta prendendo in considerazione diverse opzioni non sanzionate per gli acquisti energetici russi, come “canali di pagamento specifici come un conto a garanzia”, che manterrebbero i pagamenti alla Russia sospesi fino alla fine della guerra.
Altre misure proposte includono il divieto di ingresso nell’UE di camion russi e bielorussi; divieti mirati all’esportazione di determinati mezzi di trasporto, macchinari e tecnologie informatiche; divieti di importazione di liquori russi, frutti di mare e altri prodotti; e l’esclusione di tutte le società russe dagli appalti pubblici in tutte le nazioni dell’Ue. La Commissione prevede inoltre di sanzionare quattro banche russe, inclusa la seconda più grande, la VTB.