Odessa. Oltre alla ‘guerra’ reale tra la Russia e l’Ucraina, in atto da un mese, si sta svolgendo l’altra, quella delle informazioni vere o non vere!
La Russia afferma che le mine sono alla deriva nel Mar Nero, l’Ucraina dichiara che è una notizia falsa e serve solo a creare panico.
La principale agenzia d’intelligence russa ha affermato, questa mattina, che diverse centinaia di mine erano finite nel Mar Nero dopo essersi staccate dai cavi vicino ai porti ucraini; un’affermazione respinta dall’Ucraina che aggiungeva che si trattava di disinformazione e di un tentativo di chiudere zone di mare.
Il Mar Nero è un’importante area marittima per le rotte del grano, petrolio e prodotti petroliferi in genere. L’Autorità Portuale di Novorossiisk (il più grande porto russo del mar Nero), in una sua nota, riportata da alcune Agenzie di stampa internazionale, ha affermato che la navigazione è a rischio nel Mar Nero occidentale.
“A causa del maltempo, i cavi che collegavano le mine alle àncore sono stati rotti”, ha affermato il Servizio di Sicurezza Federale russo (FSB), il principale successore del KGB dell’era sovietica, in un comunicato stampa del 19 marzo.
“A causa del vento e delle correnti marine, le mine si spostano liberamente – alla deriva – nella parte occidentale del Mar Nero”, afferma l’FSB, sostenendo che le circa 420 mine erano state poste dalle forze ucraine.
L’Ucraina – da parte sua – sostiene la falsità della notizia e che l’FSB non ha informazioni certe su eventuali mine che si spostano in mare alla deriva.
“Si tratta di una completa disinformazione da parte russa”, ha detto Viktor Vyshnov, vice capo dell’Amministrazione Marittima Statale ucraina”. “Ciò è stato fatto ad arte per giustificare la chiusura di questi distretti del Mar Nero sotto il cosiddetto ‘pericolo delle mine’”. “Solo la Marina ucraina ha il diritto/dovere di distribuire avvisi di safety per la navigazione sulle proprie acque territoriali del Mar Nero e ha definito l’avvertimento di Mosca come un tentativo di ‘pirateria’ dell’informazione” , ha concluso Vyshnov.
Fonti marittime hanno affermato,inoltre, che le Autorità turche hanno messo in guardia sul rischio di mine per coloro che utilizzano lo stretto dei Dardanelli e del Bosforo. La stazione turca Samsun NAVTEX ha emesso un warning/avviso ‘mine’ negli avvicinamenti a Odessa e ad altri porti ucraini. Nell’avviso di ‘safety’ turco si legge che “… è importante per tutte le navi in navigazione nelle vicinanze l’osservazione diretta delle mine alla deriva; si richiede alle navi nelle vicinanze di segnalare immediatamente qualsiasi rilevamento di mine alla deriva o oggetti simili a mine”.
L’invasione russa dell’Ucraina e la relativa guerra dura dal 24 febbraio scorso; ha procurato la morte a migliaia di persone, sfollato più di 3 milioni di persone e ha sollevato i timori di un più ampio confronto tra Russia e Stati Uniti. . L’Occidente ha imposto sanzioni radicali alla Russia che secondo il Cremlino equivalgono a una dichiarazione di guerra economica da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. La Cina, nel frattempo, non vuole essere di parte; ma una sua azione per il ‘cessare del fuoco’ e iniziare i compromessi di pace sarebbe auspicabile.