Londra. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha dichiarato ieri di ritenere che P&O Ferries abbia infranto la legge licenziando 800 dipendenti con effetto immediato tramite messaggio video e che il Governo avrebbe intrapreso un’azione legale.
Dirigenti della P&O Ferries, di proprietà della società portuale di Dubai, la DP World, hanno dichiarato la scorsa settimana di aver perso 100 milioni di sterline (131 milioni di dollari) nell’ultimo anno e che senza cambiamenti sul personale e marittimi imbarcati, l’attività della società non sarebbe stata sostenibile, e che hanno preso provvedimenti per salvare altri 2.200 posti di lavoro.
La P&O Ferries ha anche riconosciuto che il modo in cui sono stati effettuati i licenziamenti ha causato disagio ai lavoratori e ha affermato di aver offerto “un generoso compenso” alle persone coinvolte. L’Azienda pagherà ai lavoratori 13 settimane di stipendio per compensare la mancanza di preavviso e altre 13 settimane di stipendio al posto della consultazione. Inoltre, P&O Ferries afferma che i membri dell’equipaggio licenziati riceveranno 2 settimane e mezzo di stipendio per ogni anno di servizio, invece delle 1½ settimane legalmente richieste”.
“Ristrutturare la nostra forza lavoro in questo modo non è stata una linea d’azione che avremmo mai voluto intraprendere come organizzazione”, ha affermato l’amministratore delegato Peter Hebblethwaite in una nota inviata ai ministri del Governo inglese: “L’abbiamo fatto come ultima risorsa e solo dopo aver preso in considerazione tutte le altre opzioni”.
Il Sindacato nazionale dei Lavoratori Ferroviari, Marittimi e dei Trasporti non accetta tali dichiarazioni ‘ricattatorie’; la ‘dichiarazione disgustosa’ della P&O Ferries cerca solo di giustificare gli ‘atti vergognosi dell’Azienda’ e soprattutto quando afferma che le navi non erano registrate nel Regno Unito, ma alle Bahamas, alle Bermuda e a Cipro. “L’obbligo legale molto chiaro … era per la nostra società di notificare all’Autorità competente dello Stato in cui è registrata la nave”, si legge nella nota della P&O Ferries.
“Mi sembra…come se l’Azienda interessata abbia infranto la legge, e noi agiremo… e incoraggeremo i lavoratori stessi ad agire ai sensi dell’Employment Rights Act del 1996”, ha detto il premier Boris Johnson al Parlamento inglese.