Milano. Al convegno ‘Shipping Forwarding & Logistics meet Industry’ gli Armatori italiani disponibili a investire in rigassificatori galleggianti, perché si hanno le competenze per gestire queste unità.
La guerra tra Ucraina e Russia ha messo in crisi la dipendenza dell’Europa dal gas russo. In Italia, paese dipendente e acquirente del gas russo, il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha rilevato –giorni addietro – che dalla Russia importiamo, ogni anno, circa 29 miliardi di metri cubi di gas, pari a più del 40% delle importazioni totali, per cui si renderà necessario trovare altre modalità per ridurre o azzerare tali forniture, abbassando tempi e costi.
Ritorna in campo il problema dell’approvvigionamento del gas e il ministro Cingolani si dichiara favorevole a riprendere nuove metodologie e impianti per fronteggiare la crisi energetica dovuta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le relative sanzioni emanate dall’Ue, unanime anche l’Italia.
L’esecutivo del governo Draghi, si riscopre di appartenere a un paese di ‘santi, poeti e navigatori’, di una volta, e avanza una richiesta a Eni e Snam di collaborare alla logistica dell’operazione di reperire gas, con altre modalità e cioè tramite unità FSRU (Floating Storage and Regasification Unit), per lo stoccaggio e rigassificazione galleggiante, come quella operante a Livorno, per una capacità almeno di 5-6 miliardi di mc/anno.
Mentre l’Europa pensa sulla possibilità di perdere i rifornimenti di gas russo, le aziende specializzate in questo segmento energetico cercano di reperire unità Fsru in grado di gestire rapidamente le importazioni di gnl da altri paesi. Una fonte autorevole di brokeraggio marittimo, conferma che l’interesse per il leasing di tali unità di stoccaggio e rigassificazione galleggianti è aumentato di recente in Europa. Queste navi offrono una modalità di stoccare gas più rapida ed economica rispetto ai terminal terrestri (più costosi e tempi lunghi di realizzazione); modalità approvata dalla Commissione europea quando, la scorsa settimana, ha delineato una strategia per ridurre di due terzi il fabbisogno di importazioni dalla Russia entro quest’anno.
In Italia, vi sono trattative riservate in corso, per un terminal di stoccaggio e rigassificazione galleggiante attraccato in prossimità di Ravenna. In questo settore da tempo si registra un’attività intensa da parte del Ministero degli Esteri insieme a grandi gruppi come Eni e altri player con paesi come il Qatar ed altri.
Intanto, ieri, al convegno ‘Shipping Forwarding & Logistics meet Industry’ a Milano, il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, ha detto che il reperimento di una nave Fsru è possibile per fronteggiare la crisi del gas oggi; e ha fatto intendere, per il futuro prossimo, che gli armatori italiani possono collaborare a investire nella costruzione e gestione di una o più unità galleggianti per lo stoccaggio e la rigassificazione di gnl da installare lungo le coste della Penisola.
A conclusione del suo intervento, Mattioli ha dichiarato: “Sono stato appena chiamato da una persona molto importante perchè ha un’esperienza diretta nel trasporto di gas dichiarando la propria disponibilità a collaborare. Non ci si può però ridurre all’ultimo così. Noi dobbiamo chiedere al nostro governo di tornare a essere il governo di una nazione marittima. Italia deve diventare nuovamente un paese marittimo, serve un centro forte politico”.
Abele Carruezzo