-Molte compagnie di navigazione hanno sospeso tutte le prenotazioni cargo da e per la Russia
-Diversi paesi hanno chiuso i loro porti a tutte le navi russe e imposto divieti nello spazio aereo
-I dati di project44 mostrano un calo del 54% nei volumi delle navi vicino ai porti russi in seguito alle sanzioni globali
-I dati di project44 mostrano un calo del 40,2% nei picchi di volumi TEU giornalieri in arrivo nei porti russi tra febbraio e il 2 marzo
Dal 1° marzo, MSC e il suo partner dell’alleanza 2M Maersk hanno sospeso tutte le prenotazioni di cargo da e per la Russia, comprese tutte le aree di accesso vicino al Mar Baltico, al Mar Nero e anche all’Estremo Oriente russo. MSC ha annunciato che contatterà direttamente i suoi clienti, se necessario, per le spedizioni russe che sono già in transito.
Figura 1 Numero di navi nelle vicinanze dei porti russi a seguito delle sanzioni globali
I dati mostrano un brusco declino nel numero di vettori a 50 miglia nautiche dai porti russi tra il 1° febbraio e il 4 marzo.
“Poiché la stabilità e la sicurezza delle nostre operazioni sono già direttamente e indirettamente colpite dalle sanzioni, le nuove prenotazioni di Maersk per via oceanica, aerea e ferroviaria intercontinentale, da e per la Russia, saranno temporaneamente sospese, con l’eccezione di prodotti alimentari, forniture mediche e umanitarie (tranne gli articoli a duplice uso)”, ha affermato la compagnia di container danese, Maersk, in un avviso ai clienti pubblicato il 1° marzo.
Similmente, il gruppo marittimo francese CMA CGM, le linee di navigazione tedesche Hapag-Lloyd e Hamburg Süd, e alcuni altri vettori significativi, hanno deciso di fermare tutte le prenotazioni da e per la Russia. La cinese COSCO Shipping è la notevole eccezione a questa scelta che giunge poco dopo il fermo alle prenotazioni da e per Odessa a seguito dell’inizio del conflitto.
Hamburg Süd ha rilasciato il seguente avviso: “Per favore, aspettatevi ritardi significativi perché nazioni come i Paesi Bassi, il Belgio e la Germania stanno trattenendo le navi in rotta verso la Russia alla ricerca di merci soggette a restrizioni, soprattutto di prodotti a duplice uso. Le ispezioni dei carichi di esportazione e di trasbordo diretti in Russia sono legate all’implementazione delle procedure per conformarsi alle sanzioni e ai controlli sulle esportazioni recentemente imposti da diverse giurisdizioni”.
Secondo i rapporti più recenti, i paesi dell’UE stanno anche considerando di imporre alle navi russe il divieto di entrare nei porti dell’Unione e di inasprire le restrizioni marittime dopo aver interdetto il proprio spazio aereo ai voli russi.
Dati aggiuntivi di project44
Se le sanzioni sono in vigore da poco tempo, project44 ha monitorato a lungo diversi altri indicatori chiave del commercio russo. A seguito dell’inizio del conflitto il 24 febbraio, la capacità giornaliera totale TEU delle navi ha cominciato a diminuire; i volumi giornalieri totali di TEU infatti, pur fluttuando, il 9 febbraio avevano raggiunto il valore di 32.600 TEU, mentre in quest’ultimo periodo il picco massimo raggiunto sono i 19.500 TEU il 2 marzo, segnando un calo del 40,2%. Uno dei fattori in gioco qui potrebbero essere le sanzioni internazionali che colpiscono il commercio in entrata verso la Russia.
Figura 2 Capacità totale TEU delle navi in entrata nei porti russi
Tra il 1° febbraio e il 3 marzo si nota un calo considerevole nei picchi di TEU raggiunti dalle navi in entrata nei porti russi.
Project44 continua a monitorare la situazione e condividerà gli aggiornamenti non appena si verificheranno.